Neonati di Gaza: cinque morti in una settimana | La verità sul freddo che non ti aspetti!

A Gaza, il dramma del freddo: muore il piccolo Jumaa, quinto neonato in una settimana

Una tragedia silenziosa e inaccettabile si sta consumando a Gaza, dove questa mattina è stato annunciato il decesso del piccolo Jumaa Al-Battran, un neonato di appena un mese. La notizia, riportata dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, fa salire a cinque il numero dei neonati morti a causa dell’ipotermia in meno di una settimana. In un contesto già segnato da insicurezza e privazioni, le condizioni meteorologiche estreme stanno causando una vera e propria emergenza sanitaria tra i più piccoli.

Jumaa viveva insieme al suo fratello gemello, Ali, in una tenda nel campo profughi di Deir al-Balah, nel centro di Gaza. La situazione del piccolo Ali è particolarmente preoccupante, poiché le sue condizioni di salute sono peggiorate a causa del freddo intenso.

Il tragico evento di oggi è solo l’ultimo di una serie di decessi che ha colpito i neonati nella regione. Prima di Jumaa, altri quattro bambini, di età compresa tra 4 e 21 giorni, hanno perso la vita per le stesse ragioni. Questi lutti, in un contesto già complesso per la popolazione di Gaza, testimoniano la grave crisi umanitaria che affligge l’area.

A complicare ulteriormente la situazione, le fonti mediche avvertono di un aumento delle malattie tra i bambini, aggravato dall’insicurezza alimentare che colpisce le madri. I dati delle autorità sanitarie locali indicano che le dure condizioni di vita, tra cui fame e mancanza di cure mediche, hanno portato a situazioni sanitarie critiche per molti. Dal 7 ottobre 2023, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso almeno 46.000 palestinesi a Gaza, con un’alta percentuale di donne e bambini tra le vittime.

Le notizie provenienti da Gaza evocano un quadro desolante: i residenti devono affrontare non solo le conseguenze dirette della violenza, ma anche le dure realità del freddo, che fa vittime tra i più vulnerabili. Una crisi che richiede un’attenzione immediata e una risposta umanitaria adeguata, per arginare una catastrofe che sta colpendo i più indifesi.