Da vagabondo a nuovo inizio | Scopri come un ex operaio ha sfidato l’impossibile grazie alla legge salva-suicidi!

“Ho perso tutto, vivevo in auto”: Mario rinasce grazie alla legge salva-suicidi (come l’ex miss Italia)

MILANO – “Dormivo in auto, parlavo solo con i call center dei recupero crediti che mi martellavano tutti i giorni”. Sono queste le parole di Mario, un ex operaio metalmeccanico di 50 anni residente in provincia di Bergamo, la cui vita è stata stravolta da una serie di eventi sfortunati. La sua storia di precarietà economica e solitudine si chiude, tuttavia, con un raggio di speranza grazie alla cosiddetta “legge salva-suicidi”, che ha già offerto una seconda chance a molte persone in difficoltà.

Mario ha iniziato a scivolare nel vortice della crisi economica diversi anni fa. Lavorava, era innamorato e aveva avviato un mutuo per la sua casa. Ma, poco a poco, la sua vita è cambiata radicalmente. “Quando le cose hanno iniziato ad andare male, ho perso tutto; anche il supporto dei miei genitori”, racconta Mario. Questo isolamento lo ha spinto a un punto di rottura, culminato nella vendita all’asta della sua casa, il cui ricavato non è stato sufficiente a coprire i debiti di 101.000 euro che si era trovato a fronteggiare.

L’auto, diventata casa per 149 giorni, ha rappresentato un periodo di intensa sofferenza. Mario è affondato nella depressione e, nonostante le cure, ha lottato per mantenere un lavoro e il pagamento dei debiti. Purtroppo, un ulteriore calo del lavoro lo ha costretto a rinunciare all’affitto e a vivere in auto. “Durante quei mesi ho davvero pensato che non ci fosse via d’uscita”, confida.

La sua rinascita è iniziata grazie a un incontro fortunato: il comandante della polizia locale di Treviolo gli ha suggerito di rivolgersi a Protezione Sociale Italiana, un organismo nato nel 2019 per aiutare chi si trova in situazioni di sovraindebitamento. Così, nel maggio 2023, Mario ha avviato la procedura per l’esdebitamento, che permette di cancellare parte o tutta la propria situazione debitoria, soprattutto nei casi in cui non si abbiano mezzi o patrimoni per far fronte agli impegni.

“Mario è stato riconosciuto come un debitore meritevole”, spiega l’avvocato Pietro Aiello, il quale ha sostenuto Mario in questo percorso. Il suo profilo di debitore incapiente, insieme alla mancanza di dolo o reati legati agli impegni assunti, ha giocato a suo favore. “L’accoglimento della sua richiesta è arrivato poco prima di Natale, proprio quando avrebbe potuto perdere ogni speranza”.

La storia di Mario non è isolata. Nella sola provincia di Bergamo, sono circa 200 le persone che, come lui, si sono rivolte a Protezione Sociale Italiana per uscire da situazioni di difficoltà economica che affondano le radici in crisi lavorative, familiari o problemi di ludopatia. “Fattori che si intersecano e possono portare a una spirale di indebitamento, difficile da interrompere”, conclude Aiello.

La vicenda di Mario è emblematica delle sfide che molte persone affrontano oggi, ma offre soprattutto un messaggio di speranza e una dimostrazione concreta che, con il giusto supporto e le opportunità legali disponibili, è possibile rimettersi in piedi e ricominciare a vivere.