La strage dimenticata di Crevalcore | 17 morti in nebbia: la verità che fa rabbrividire!

Crevalcore ricorda la strage ferroviaria del 2005: 20 anni di dolore e riflessione

BOLOGNA – Il 7 gennaio 2025 segna il ventesimo anniversario di una delle più tragiche storie del trasporto ferroviario italiano: lo scontro tra un treno interregionale e un treno merci che, in una fitta nebbia, costò la vita a 17 persone a Crevalcore, in provincia di Bologna. Nel ricordo di quel giorno buio, la comunità si è ritrovata per onorare le vittime e riflettere sulla sicurezza nel settore ferroviario, un tema sempre attuale e doloroso.

Quella mattina, la visibilità era praticamente nulla. "Non si poteva pensare di caricare sulle spalle di una persona sola la vita di 200 persone in quelle condizioni", ha dichiarato il sindaco di Crevalcore, Marco Martelli, durante la cerimonia commemorativa. "Ci vollero tre giorni e due notti per avere la certezza delle vittime", ha aggiunto, evidenziando l’angoscia provata dalle famiglie e dai soccorritori.

Martelli ha analizzato le circostanze dell’incidente, sottolineando i "fatti chiave": un unico binario, un semaforo, una stazioncina di scambio isolata e l’assenza di sistemi di sicurezza attivi. La causa dell’incidente è stata attribuita all’errore umano, ma il sindaco ha chiarito che le condizioni di visibilità non avrebbero dovuto permettere la partenza del treno. “Non si poteva” è stato il suo mantra, richiamando l’attenzione sulle responsabilità legate alla sicurezza nel trasporto pubblico.

Il sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, ha affermato l’importanza di ricordare “queste 17 vittime” e di continuare a lottare per una maggiore sicurezza sul lavoro, specialmente nel settore ferroviario, dove le morti e gli incidenti continuano a ripetersi. "Nonostante le tecnologie avanzino, l’organizzazione parte sempre dalle scelte umane", ha affermato, sottolineando la necessità di un cambiamento deciso da parte delle Ferrovie dello Stato.

Celebrazioni e memoriali

Questa mattina, la commemorazione è iniziata con una messa celebrata dal cardinale Matteo Zuppi nella chiesa di San Silvestro, seguita da una cerimonia al cippo in ricordo delle vittime nel parco 7 gennaio 2005. In seguito è stato inaugurato un nuovo memoriale realizzato con un resto del treno) ritrovato durante i lavori della Ciclovia del Sole, un modo per tenere viva la memoria di quella triste giornata. “Chi percorrerà la Ciclovia del Sole potrà fermarsi e vedere la storia di quello che è successo tramite un QR Code”, ha spiegato il sindaco Martelli.

Voci dei familiari delle vittime

Tra i presenti alle commemorazioni, la vedova del capotreno Paolo Cinti, Paola Rapezzi, ha condiviso il suo dolore, sottolineando le lacune della sicurezza ferroviaria di quel giorno: “Non sapevano neanche di dover incrociare un treno”. Rapezzi ha chiesto più attenzione e sicurezza per il futuro, ricordando le mancanze che hanno portato a quella tragedia.

“È come se fosse sempre il primo giorno”, ha raccontato Elisabetta Di Lullo, vedova di Francesco Scaramuzzino, ricordando l’attesa disperata di notizie il giorno dell’incidente. Per lei, il ricordo è vivido e costante.

In conclusione, il ventesimo anniversario della strage ferroviaria di Crevalcore è stato un momento di profonda riflessione e commemorazione. I familiari delle vittime e le autorità locali hanno ribadito la necessità di garantire la sicurezza e di preservare la memoria di chi ha perso la vita in un incidente che non deve essere dimenticato. Il dovere della memoria è diventato, così, un invito all’azione, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.