Violenza di genere: la denuncia di Salvini dopo il caso di una ragazza sequestrata a Napoli
BOLOGNA – L’eco della violenza sulle donne risuona ancora una volta, questa volta con un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica e generato forti reazioni politiche. A far scattare l’indignazione è stata la notizia di una ragazza di 22 anni, sequestrata e picchiata dall’ex fidanzato durante le festività natalizie. “Solo i domiciliari dopo aver pestato a sangue e sequestrato l’ex fidanzata??? Questa non è ‘giustizia’”, ha dichiarato Matteo Salvini, richiedendo per il responsabile una pena detentiva in carcere.
La vicenda è emersa grazie a un video, diffuso dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli, in cui si vedono le brutalità inflitte dall’aggressore. Il filmato, reso pubblico dopo essere stato pixellato, ritrae in modo inequivocabile l’uomo mentre colpisce ripetutamente la giovane, la quale, in preda al dolore, è costretta a implorare pietà. “Mi chiedo cos’altro debba fare un criminale per meritare il carcere”, ha aggiunto Borrelli, esprimendo la sua incredulità di fronte alla decisione di infliggere solo gli arresti domiciliari.
La ragazza, attirata dal suo ex fidanzato con la promessa di un’ultima riunione per chiarirsi, si è trovata in una trappola. Dopo averla picchiata, l’ex la ha segregata in un hotel per due giorni, presentandosi alla reception con documenti falsi. Una situazione allucinante, caratterizzata dalla manipolazione e dalla violenza, culminata nel rientro forzato della giovane dai nonni, sotto minaccia e con l’ordine di attribuire la responsabilità di quanto accaduto a un gruppo di ragazze.
“Resto assolutamente perplesso per la decisione di mettere agli arresti domiciliari un giovane che ha dimostrato tutta la sua violenza”, ha riferito Borrelli, sottolineando che non si può lasciare sola una vittima in un contesto così drammatico. Il dibattito si infiamma, e le richieste di giustizia si moltiplicano, invocando un intervento più severo nei confronti di chi perpetua atti di violenza.
Mentre ci si interroga sul futuro della giovane e sull’efficacia della giustizia in casi di violenza domestica, il grido di allerta risuona forte e chiaro: sia per le istituzioni che per la società, è necessario un cambio di paradigma, affinché simili atrocità non restino impunite. La necessità di proteggere le vittime e garantire punizioni adeguate ai carnefici diventa, quindi, una priorità sempre più pressante.