Bannon contro Musk: il piano shocking per rispedirlo in Sudafrica | Scopri perché è diventata una questione personale!

Bannon attacca Musk: "È malvagio, punta solo ai soldi. Lo rispedirò in Sudafrica"

ROMA – Steve Bannon, ex stratega della Casa Bianca durante la presidenza di Donald Trump, ha lanciato un attacco frontale contro Elon Musk, il magnate sudafricano fondatore di Tesla e SpaceX. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Bannon ha dichiarato che il suo obiettivo è far sì che Musk venga allontanato, accusandolo di avere "la maturità di un bambino" e di perseguire unicamente la propria ambizione di diventare "trilionario".

Bannon, recentemente uscito di prigione, ha affermato: “Otterrò che Elon Musk sia cacciato via entro l’insediamento. Non avrà un pass blu con pieno accesso alla Casa Bianca”. Le sue parole denotano un forte risentimento nei confronti del CEO di Tesla, considerato una figura intrusiva che non comprende le vere problematiche economiche e sociali degli Stati Uniti.

Il tema centrale dell’attacco di Bannon si concentra sull’immigrazione e sulla composizione della forza lavoro nell’industria tecnologica. "Il 76% degli ingegneri a Silicon Valley non sono americani", ha detto, sostenendo che sia fondamentale recuperare il controllo dell’economia americana. Secondo lui, Musk è solo un’opportunista che mira a proteggere i suoi interessi finanziari.

Inoltre, Bannon non ha risparmiato critiche allo stile di gestione e alle idee imprenditoriali di Musk, etichettando i suoi tentativi di applicare "idee raffazzonate" come pericolosi. "Farà qualsiasi cosa per assicurarsi che ogni sua azienda sia protetta o faccia più soldi", ha aggiunto, mettendo in risalto come la ricerca di potere tramite la ricchezza sia il suo obiettivo principale.

Bannon ha anche espresso un’esplicita preoccupazione per la direzione in cui Musk sta portando il suo impero economico, suggerendo che “il suo obiettivo è l’aggregazione di ricchezza e, attraverso la ricchezza, di potere”. Queste affermazioni hanno portato a una maggiore attenzione sulle dinamiche di potere all’interno del settore tecnologico e sulla rappresentanza dei lavoratori.

In un ulteriore sviluppo, Bannon ha fatto riferimento alle opportunità di collaborazione internazionale, sottolineando il sostegno di Trump per Giorgia Meloni e l’importanza di affrontare questioni globali, come la crisi in Ucraina, senza necessità di coinvolgimento diretto negli Stati Uniti. “La cosa migliore che può fare è aiutare Trump a risolvere la situazione ucraina al più presto”, ha concluso, enfatizzando il suo desiderio di vedere una realizzazione di alleanze strategiche che possano favorire la stabilità geopolitica.

Questa accesa polemica non solo segna una nuova fase di antagonismo tra Bannon e Musk, ma pone anche interrogativi sulle implicazioni politiche ed economiche delle relazioni tra i leader della tecnologia e della politica internazionale. Con le elezioni statunitensi che si avvicinano, il dibattito su questi temi è destinato a intensificarsi.