Marinelli in lacrime per Mussolini | Perché l’interpretazione di un attore scatena così tanta polemica?

La sofferenza di Marinelli per Mussolini: “L’ho dovuto spiegare a mia nonna antifascista”

Roma, 10 gennaio 2025 – La decisione dell’attore Luca Marinelli di interpretare Benito Mussolini nella serie M – Il figlio del secolo, ispirata al bestseller di Antonio Scurati, ha suscitato un acceso dibattito nel panorama culturale italiano. Le critiche e le reazioni non si sono fatte attendere, tra cui la pungente replica del fondatore di Libero, Vittorio Feltri.

Marinelli ha affrontato la complessità del suo ruolo con grande introspezione, rivelando nel corso di un’intervista che è stato "devastante" per lui interpretare una figura storica legata a eventi tragici per l’Italia. "Ho dovuto spiegare la mia scelta a mia nonna, fervente antifascista," ha confessato, sottolineando la difficoltà di confrontarsi con eredità storiche tanto pesanti.

Il tema dell’interpretazione di Mussolini si fa ancor più complesso quando l’attore afferma di vedere in lui un “grande intrattenitore” capace di parlare alle masse. Marinelli ha descritto il Duce come un precursore del populismo moderno, evidenziando la “mascolinità tossica” che ha influenzato profondamente la vita delle donne a lui vicine. "È stato devastante per me, sia umanamente che eticamente," ha aggiunto, rivelando il suo tormento interiore.

In contrapposizione alle sue dichiarazioni, Vittorio Feltri ha ritenuto incoerente il comportamento di Marinelli, definendolo "un attore che frigna" per la propria scelta di successo. “Un attore dovrebbe essere in grado di calarsi nei panni di qualsiasi personaggio, dal Duce a un angelo del cielo,” ha dichiarato pungentemente. La sua critica non si è fermata qui: Feltri ha infatti suggerito che Marinelli stia utilizzando la propria interpretazione per guadagnare visibilità, solo per poi lamentarsi della risonanza negativa che ha avuto.

In aggiunta, Feltri ha lanciato un attacco all’antifascismo, apostrofandolo come “un ritornello eterno della sinistra” e sostenendo che serve a mascherare la mancanza di idee politiche concrete. “Il Duce è morto da 70 anni, di cosa soffri? Marinelli dovrebbe essere recuperato, così ritroverebbe serenità,” ha concluso con tono incisivo.

La controversia sollevata dalla partecipazione di Marinelli alla serie, unita alle sue riflessioni personali, ci porta a interrogarci su come la cultura contemporanea possa riinterrogarsi sulle proprie eredità storiche. In un contesto di forte polarizzazione politica, il dibattito potrebbe rivelarsi un’occasione per esplorare le sfide dell’arte nel trattare temi complessi e divisivi.