Ministro Nordio chiede la revoca degli arresti di Abedini: il colpo di scena che nessuno si aspettava!

Il ministro Nordio chiede la revoca degli arresti di Abedini: “Accuse senza prove”

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ufficialmente richiesto alla Corte d’Appello di Milano la revoca della custodia cautelare per Abedini Najafabadi Mohammad, cittadino iraniano di 38 anni, arrestato all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre scorso. Questa richiesta si fonda su motivazioni giuridiche solide, secondo quanto dichiarato nella nota del ministero della Giustizia.

Abedini, ingegnere e imprenditore svizzero-iraniano, è attualmente detenuto nel penitenziario milanese di Opera. L’arresto di Abedini ha sollevato varie preoccupazioni, soprattutto alla luce del successivo fermo della giornalista Cecilia Sala a Teheran, avvenuto il 19 dicembre. Molti vedono l’arresto della Sala come una possibile ritorsione per il fermo di Abedini, liberata solo l’8 gennaio scorso dopo intense trattative diplomatiche.

Le motivazioni della richiesta

La revoca della custodia cautelare rientra tra le prerogative del ministro della Giustizia. Nella sua nota, Nordio evidenzia l’importanza della “doppia incriminazione” per l’estradizione, secondo l’articolo 2 del trattato di estradizione tra Italia e Stati Uniti. Nordio afferma che al momento non ci sono sufficienti motivi giuridici per giustificare l’arresto di Abedini.

Il ministro ha specificato che gran parte delle accuse contro Abedini non ha riscontri nel codice penale italiano. In particolare, la prima accusa di "associazione a delinquere per violare l’Ieepa" non ha equivalente nel nostro ordinamento giuridico. L’International Emergency Economic Powers Act, citato nel contesto dell’arresto, è una legge statunitense che non trova applicazione in Italia.

Accuse infondate

Nordio ha inoltre contestato le ulteriori accuse, che attribuiscono ad Abedini il sostegno a un’organizzazione terroristica, sostenendo che nessun elemento concreto è stato presentato a supporto di tali affermazioni. Le uniche attività riconducibili al 38enne riguardano il commercio di materiali tecnologici, senza che vi siano prove di attività illecite dirette.

In questo contesto, il ministro Nordio ha sottolineato l’urgenza di una decisione che tuteli i diritti del cittadino iraniano, ponendo in discussione la legittimità delle accuse attraverso un’analisi giuridica che mette in luce l’assenza di fondamento.

Conclusioni

La richiesta di revoca della custodia cautelare per Abedini si inserisce in un dibattito più ampio sui diritti civili e la cooperazione giuridica internazionale. Il caso sta suscitando un interesse crescente, con ripercussioni che potrebbero influenzare le relazioni tra Italia e Iran. La Corte d’Appello di Milano è ora chiamata a valutare la situazione, con gli occhi del mondo che osservano da vicino l’evolversi di questa delicata vicenda.