Insegnante di sostegno arrestata per reati scioccanti | La verità che i genitori non avrebbero mai immaginato

Arrestata insegnante di sostegno per violenza sessuale su minori a Castellammare di Stabia

In un caso che ha scosso la comunità di Castellammare di Stabia, un’insegnante di sostegno è stata arrestata con l’accusa di violenza sessuale su minori. Le accuse sono emerse dopo una denuncia presentata dai genitori di alcuni alunni, che hanno fornito prove concrete attraverso messaggi e chat condivisi con la docente incriminata.

L’incidente risale a novembre 2024, quando circa una trentina di genitori si sono presentati davanti alla scuola Catello-Salvati di Scanzano per protestare contro l’insegnante. L’insegnante, aggredita e accusata di molestie, è stata salvata solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine, riportando diverse lesioni e un trauma cranico. L’azione violenta è stata innescata da un post sui social media, in cui venivano espresse accuse generiche senza indicazioni specifiche, alimentando il clima di sospetto e allerta tra i genitori.

Dopo un’indagine condotta dalla procura di Torre Annunziata e dai Carabinieri, sono emerse prove inquietanti. La donna, in servizio come insegnante di sostegno, avrebbe abusato di alcuni studenti, mostrando loro materiale pornografico e indotrandoli a pratiche sessuali. Durante le ore di scuola, avrebbe portato i minori in un’aula riservata, soprannominata “La saletta”, dove ha compiuto atti sessuali.

L’insegnante avrebbe creato un gruppo su Instagram con contenuti sessualmente espliciti, in un contesto di manipolazione e intimidazione. I minori coinvolti, intimiditi da minacce di essere bocciati e da altre pressioni, sono stati costretti a mantenere il segreto fino a quando la situazione di uno di loro non ha provocato la confessione ai genitori.

In virtù della gravità dei reati, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’insegnante. Secondo i pubblici ministeri, la misure più severa si è resa necessaria per prevenire ulteriori abusi, vista la posizione della docente e la possibilità di contatti con altri minori. La donna si trova attualmente nel carcere femminile di Benevento.

Questo caso ha suscitato un’ondata di indignazione nella comunità locale e oltre, portando a interrogativi su come sia possibile che tali incidenti possano avvenire in ambienti educativi, dove la sicurezza dei minori dovrebbe essere una priorità ineludibile.