Mattarella di fronte a una scelta cruciale | Complice di una ‘democratura’ o difensore della Costituzione?

DDL Sicurezza: Ultima Generazione si Appella a Mattarella contro un Passaggio alla ‘Democratura’

Roma – Un forte appello è stato lanciato dal movimento attivista Ultima Generazione al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito al controverso disegno di legge sulla sicurezza, già approvato dalla Camera il 18 settembre scorso. In un comunicato stampa, gli attivisti si chiedono se, in caso di firma, il presidente non rischi di sancire una complicità con un governo che, a loro avviso, sta minacciando i fondamenti stessi della democrazia italiana.

“Vorremmo chiedere a Mattarella quanto sia possibile appellarsi alla neutralità della propria funzione quando il progetto politico che il governo porta avanti è chiaramente anti-democratico”, affermano gli attivisti. La questione centrale è se il Capo dello Stato possa o debba mantenersi neutrale di fronte a misure che, secondo Ultima Generazione, rappresentano un grave attacco ai principi democratici della Repubblica.

Il ddl Sicurezza introduce, infatti, nuove misure repressive, inasprisce le pene e crea nuovi reati mirati a colpire la libertà di protesta. Secondo gli attivisti, queste modifiche legislativa non solo ampliano le restrizioni sulle libertà individuali, ma mostrano anche il “volto più autoritario” dell’attuale governo, che riduce il concetto di sicurezza a un mero arsenale di divieti e punizioni.

La petizione avviata da Ultima Generazione, che ha già raccolto oltre 25.000 firme, rappresenta, secondo gli attivisti, un chiaro segnale di discontento da parte della cittadinanza. “Se Mattarella firmasse, confermerebbe che anche il Quirinale è complice del passaggio della nostra Repubblica a una ‘democratura’”, avvertono.

L’interrogativo che i membri di Ultima Generazione pongono è se il Capo dello Stato avrà il coraggio di opporsi a quella che chiamano una deriva autoritaria. “Che faranno le opposizioni? Assisteranno passivamente, come nel 1924, alla nascita di un nuovo fascismo, o si batteranno nelle piazze?” si chiedono, invitando i cittadini a reagire attraverso la disobbedienza nonviolenta.

Infine, l’appello culmina in una domanda retorica diretta al Presidente: “Ci sarà di nuovo la firma di rito, per l’ennesima legge che non condivide, o avrà finalmente il coraggio di fermare questo assalto autoritario?” La tensione cresce attorno a questo tema, lasciando in attesa di una risposta che potrebbe avere significative ripercussioni sul futuro democratico del Paese.