Tajani rassicura Netanyahu: “Nessun rischio di arresto in Italia”
In un incontro tenutosi alla Sinagoga maggiore di Roma, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha rivelato che il premier israeliano Benjamin Netanyahu può recarsi nella capitale italiana senza timore di arresto. “Ieri ho incontrato Tajani e Nordio e vi confermo che non ci saranno problemi per il primo ministro Benjamin Netanyahu a venire a Roma”, ha dichiarato Sa’ar, aggiungendo che la situazione è stata chiarita durante un incontro bilaterale con il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani.
La questione del viaggio di Netanyahu si complica alla luce del mandato di cattura internazionale che grava su di lui e su alcuni funzionari militari israeliani, accusati di crimini di guerra e contro l’umanitĂ a seguito del conflitto a Gaza iniziato nel ottobre 2023. La Corte penale internazionale ha emesso questi mandati, facendo sorgere interrogativi sulla possibilitĂ di un eventuale arresto del premier israeliano durante la sua visita in Italia.
“Negli Stati Uniti il Congresso ha già approvato norme contro la Corte penale che comprende sanzioni contro i suoi giudici e i suoi dipendenti”, ha aggiunto Sa’ar, sottolineando che gli Stati Uniti non sono membri della Corte e, pertanto, non sono vincolati dai suoi provvedimenti. Ha inoltre denunciato un presunto uso politico dei tribunali internazionali, affermando: “Ditemi qual è la nazionalità dei giudici e vi dirò quale sarà la decisione”.
Oltre alla questione di Netanyahu, il ministro ha toccato temi legati alla sicurezza regionale. “Non possiamo permettere a uno stato nemico di possedere capacitĂ nucleari”, ha affermato Sa’ar, evidenziando quanto sia cruciale per Israele prevenire che paesi come l’Iran possano dotarsi di armi nucleari. Ha fatto riferimento a precedenti azioni militari in Iraq e Siria come esempi della dottrina israeliana in materia di prevenzione delle minacce nucleari.
Tuttavia, la visita di Sa’ar non è priva di controversie. Il generale Ghassan Alian, leader dell’organismo israeliano per la gestione delle attività nei Territori palestinesi occupati, ha lasciato l’Italia proprio nella notte in cui Sa’ar era in visita. Alian è stato denunciato alla Corte penale internazionale dalla Hind Rajab Foundation per presunti crimini legati al blocco delle forniture umanitarie a Gaza. “Prendiamo provvedimenti. Queste nuove generazioni sono cresciute con i social media, ma i soldati devono cambiare atteggiamento”, ha commentato Sa’ar, riferendosi alle ripercussioni delle testimonianze diffuse online.
La situazione rappresenta un delicato equilibrio tra le relazioni internazionali e le responsabilitĂ legali, mentre Israele continua a difendere la propria posizione di sicurezza in un contesto geopolitico complesso. La visita di Netanyahu in Italia potrebbe quindi essere un momento cruciale non solo per la diplomazia bilaterale, ma anche per le questioni legali che circondano l’operato del governo israeliano.