Bassetti: “Serve un’etichetta che dica che nel formaggio c’è il latte crudo”
ROMA – L’ultimo episodio di intossicazione alimentare che ha colpito un bambino a causa di un formaggio a latte crudo riaccende il dibattito sui rischi legati al consumo di tali prodotti. A intervenire sulla questione è Matteo Bassetti, noto virologo, che ha sottolineato l’urgenza di adottare un’etichettatura chiara per informare i consumatori.
“Sappiamo bene che i bambini possono avere una sindrome chiamata Sindrome emolitico-uremica, scatenata da vari microrganismi che non vengono uccisi con il processo di pastorizzazione,” ha affermato Bassetti, evidenziando le potenziali conseguenze negative del latte crudo sui piĂą piccoli. L’esperto ha quindi messo in guardia riguardo ai formaggi a latte crudo, che rappresentano una preoccupazione crescente per la salute pubblica.
Bassetti ha poi specificato quali siano i formaggi a latte crudo più comuni nel nostro paese. “Tipicamente si tratta dei formaggi delle malghe, ma esistono anche prodotti molto conosciuti come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, che non pongono rischi per i bambini grazie al processo di stagionatura,” ha chiarito il virologo, rassicurando i consumatori riguardo a questi formaggi specifici.
Tuttavia, la questione dell’etichettatura rimane centrale. “Sarebbe meglio mettere un’etichetta con scritto che sono formaggi a latte crudo. La Francia l’ha giĂ fatto e credo che sia importante che anche l’Italia lo faccia,” ha concluso Bassetti, facendo appello alle autoritĂ competenti.
In un contesto in cui la sicurezza alimentare deve essere una prioritĂ , la proposta di Bassetti si configura come un passo importante per tutelare i consumatori, in particolare i bambini, da rischi inutili. La richiesta di maggiore trasparenza nel settore caseario potrebbe quindi portare a una maggiore consapevolezza riguardo ai potenziali pericoli del latte crudo, rendendo il mercato piĂą sicuro per tutti.