Flash mob a Napoli: Meloni, Trump e Netanyahu bruciano soldi insanguinati
NAPOLI – Un’azione di protesta originale e provocatoria si è svolta oggi a largo Berlinguer, dove un gruppo di attivisti ha messo in scena un flash mob per denunciare le politiche del governo italiano nei confronti del conflitto israelo-palestinese. Con uno striscione che recitava “Il governo Meloni arma Israele”, i manifestanti, appartenenti a Potere al popolo e ad altri collettivi, hanno attirato l’attenzione su un tema di grande attualità.
Tre attivisti, mascherati da Giorgia Meloni, Donald Trump e Benjamin Netanyahu, hanno simbolicamente bruciato banconote insanguinate per ribadire il loro messaggio chiaro: “giù le armi, su i salari”. Marilù, una militante di Potere al popolo, ha dichiarato che “questo presidio ricade in una giornata di mobilitazione in tutta Italia per fare luce su quanto sta accadendo in Palestina”.
La manifestazione di Napoli si inserisce in un contesto nazionale più ampio, che trova origine nelle giornate di mobilitazione del 17 e 18 gennaio indette dalla “Rete antisionista e anticolonialista per la Palestina”. L’obiettivo è quello di opporsi alla produzione e alla vendita di armi destinate a sostenere quelle che i manifestanti definiscono politiche di genocidio e apartheid da parte di Israele.
Le critiche rivolte al governo italiano riguardano soprattutto l’aumento della spesa militare, che ha toccato livelli record: “Nell’ultima manovra di bilancio, i fondi per gli armamenti hanno raggiunto i 32 miliardi, attestandosi a quota 1,5% del Pil”, hanno dichiarato i manifestanti. Questo incremento contrasta nettamente con i tagli nei settori dell’istruzione, della sanità e dei servizi sociali, generando un malcontento crescente tra la popolazione.
In un contesto di crisi economica e sociale, è evidente la frustrazione dei cittadini: un italiano su quattro è a rischio povertà assoluta, mentre il Paese affronta una recessione segnata da crisi industriali, inflazione e salari stagnanti. In media, si registrano tre morti al giorno sul lavoro, ulteriori indicatori di un clima di instabilità che solleva interrogativi sul futuro.
Questa azione di protesta a Napoli non è soltanto un atto simbolico, ma un richiamo all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini su una questione che continua a detenere un’importanza cruciale nel panorama politico e sociale. La sfida lanciata dai manifestanti si inserisce in un dibattito più ampio, che richiede una riflessione approfondita sulle scelte del governo e le loro ripercussioni sui settori più vulnerabili della società.