Prodi accusa Meloni di obbedienza a Trump e Musk | È il calo di orgoglio europeo che non ci saremmo mai aspettati?

Prodi punge Meloni: l’ex Premier critica l’attuale governo sulla questione della libertà e delle alleanze internazionali

*ROMA – In un’intervista a Omnibus su La7, Romano Prodi non ha risparmiato critiche nei confronti del governo di Giorgia Meloni, evidenziando in particolare un contrasto tra la sua visione di indipendenza e le scelte dell’attuale premier riguardo alle relazioni internazionali. “Quando io ho liberato Mastrogiacomo mica ho avuto il soccorso degli Stati Uniti. Tutto il Paese ha agito”, ha dichiarato Prodi, facendo riferimento al controverso episodio di 15 anni fa che vide il giornalista del “Manifesto” preso in ostaggio in Afghanistan.**

Questa affermazione sembra voler sottolineare un approccio più autonomo e collettivo nei momenti di crisi, in contrasto con quello che Prodi percepisce come una dipendenza dell’attuale governo dalle potenze esterne, come gli Stati Uniti.

Il leader della sinistra ha inoltre lanciato un affondo personale nei confronti di Meloni, affermando: “E’ stata cattiva con me, perché ho detto che era obbediente? Ma obbediente era poco… ora è obbediente due volte, a Trump e a Musk”. Prodi sembra suggerire che la premier Meloni non solo si conformi alle richieste statunitensi, ma si pieghi anche agli interessi di personaggi influenti come Elon Musk, il fondatore di SpaceX e Tesla.

Al centro del dibattito c’è anche il futuro della tecnologia satellitare europea, con Prodi che ha messo in discussione la strategia italiana e europea riguardo a Starlink. “O vado con Starlink o l’Europa trova una sua Starlink”, ha spiegato l’ex premier, chiedendosi: “Mi aspettavo uno scatto d’orgoglio europeo”. Questa riflessione mette in evidenza la necessità per l’Europa di sviluppare soluzioni autonome, senza dover dipendere da tecnologie e infrastrutture americane.

Prodi conclude con una provocazione: “Musk ci presenta il futuro ma noi affidiamo il nostro futuro agli altri o ce lo costruiamo noi?”. Un interrogativo che pone la questione della sovranità tecnologica e dell’indipendenza strategica dell’Europa in un’arena internazionale sempre più competitiva.

Il dibattito è acceso e Prodi, con la sua esperienza politica, riaccende le discussioni su temi cruciali per il futuro dell’Italia e del continente europeo, invitando a riflettere sull’importanza di un approccio più autonomo e proattivo nelle politiche estere e tecnologiche.