Giustizia in Trasformazione: La Camera Approva la Separazione delle Carriere dei Magistrati
ROMA – Il Parlamento italiano ha segnato un passo significativo verso una riforma storica del sistema giudiziario. Il 17 gennaio 2025, la Camera ha approvato in prima lettura il testo riguardante la separazione delle carriere dei magistrati, registrando 174 voti a favore, 92 contro e 5 astenuti. Questa riforma costituzionale rappresenta un cambiamento profondo nell’organizzazione del potere giudiziario del Paese, e prevede una serie di novità cruciali.
La separazione delle carriere dei magistrati implica la creazione di due distinti Consigli superiori, piuttosto che un unico Consiglio superiore della magistratura (Csm) attuale. In particolare, si istituiranno il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Questo nuovo assetto mira a garantire una maggiore specializzazione e autonomia all’interno del potere giudiziario.
Una composizione innovativa dei Consigli superiori è prevista, con il primo presidente della Corte di Cassazione e il Procuratore generale della Corte di Cassazione a farne parte. Gli ulteriori membri saranno selezionati casualmente: un terzo sarà estratto da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune, mentre i restanti due terzi provengono rispettivamente dai magistrati giudicanti e requirenti.
A complemento di queste novità, la riforma introduce anche l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare, che avrà giurisdizione disciplinare nei confronti di tutti i magistrati ordinari. Composta da 15 giudici, questa nuova autorità disciplinare garantirà un ulteriore livello di controllo e responsabilità.
Il presidente dell’Alta Corte sarà scelto tra i membri nominati dal Presidente della Repubblica e quelli selezionati tramite sorteggio dall’elenco messo a disposizione dal Parlamento. I giudici della nuova Alta Corte saranno in carica per quattro anni, con divieto di rinnovo dell’incarico, affinché si favorisca il ricambio e la trasparenza.
Il percorso legislativo non è ancora concluso, poiché essendo una riforma costituzionale, richiede due ulteriori votazioni da parte di ciascuna Camera, con un intervallo di almeno tre mesi e a maggioranza assoluta nella seconda votazione. Se entrambe le Camere otterranno il consenso con una maggioranza dei 2/3, la riforma sarà definitivamente approvata. In caso contrario, si ricorrerà a un referendum popolare.
Queste significative modifiche al sistema giudiziario potrebbero avere un forte impatto sulla giustizia in Italia, ponendo le basi per una struttura più indipendente e specializzata per i magistrati, ma anche aprendo a questioni di dibattito e analisi sui possibili effetti di tale riforma sulla funzionalità e l’efficacia del potere giurisdizionale.