Tribunale di Venezia dice NO all’alienazione parentale | I due fratelli vengono finalmente creduti!

Il Tribunale di Venezia crede a due fratelli: “Non c’è alienazione”. Figli affidati alla madre

Il Tribunale di Venezia ha recentemente preso una decisione significativa in una complessa vicenda familiare, affermando con chiarezza che non sussiste alienazione parentale nei confronti di una madre, i cui figli sono stati affidati esclusivamente a lei. Il provvedimento, emesso il 18 dicembre, è stato accolto come un fatto di giustizia dopo un lungo percorso di sofferenza per i minori e la loro madre.

Un caso difficile e delicato

La vicenda ha avuto inizio a causa delle denunce di maltrattamenti subiti dai due ragazzi, di 16 e 12 anni, che hanno espresso timori e dolore nel continuare a mantenere un rapporto con il padre. Questo contesto ha fatto sì che il tribunale mettesse in discussione la richiesta del padre di trasferire i figli in una casa famiglia, nonostante le segnalazioni di abusi. Il giudice ha deciso di tutelare i minori affermando l’affidamento esclusivo alla madre e il mantenimento di un mandato di supporto sociale.

La decisione è stata presa dopo l’ascolto delle testimonianze dei ragazzi, che hanno fornito dettagli precisi sui maltrattamenti, nonostante le perizie tendessero a minimizzare le loro esperienze. “Oggi è l’inizio di un anno nuovo e soprattutto di una vita nuova,” ha commentato la madre dopo la sentenza, esprimendo un sentimento di sollievo e speranza per il futuro della sua famiglia.

Un processo per maltrattamenti in corso

La storia della madre, identificata con il nome di fantasia Sara, è complessa e contrassegnata da un lungo percorso legale. Il padre, un finanziere, è attualmente sotto processo per maltrattamenti, e a causa della gravità delle accuse, gli è stata tolta la pistola d’ordinanza. Dopo vari rifiuti da parte di autorità di livello superiore, l’uomo ha deciso di portare la questione al Consiglio di Stato.

L’importante ruolo della testimonianza dei minori

La psicoterapeuta Bruna Rucci, consulente di parte della madre durante la seconda perizia, ha sottolineato l’importanza delle testimonianze dei minori nel processo, evidenziando come i loro racconti siano stati fondamentali per il raggiungimento della giustizia. “La CTU ha sempre addossato alla madre le cause dell’interruzione dei rapporti tra padre e figli, ignorando i racconti di violenze,” ha dichiarato Rucci, offrendo una prospettiva critica sull’operato delle perizie precedenti.

Questa decisione del Tribunale di Venezia rappresenta un passo significativo per il riconoscimento del diritto dei minori a essere ascoltati e protetti. Il fatto che i fratelli siano stati creduti non solo legittima la loro esperienza, ma stabilisce un importante precedente nella lotta contro l’alienazione parentale.

In un periodo in cui sempre piĂą voci si levano contro la violenza domestica e i maltrattamenti, questo caso pone l’accento sull’importanza dell’empatia e della giustizia nella risoluzione di conflitti familiari. La vicenda di Sara e dei suoi figli è un esempio di come la giustizia possa, a volte, prevalere, portando a un lieto fine per chi ha sofferto ingiustamente.