Medio Oriente: si fa luce sulle liste per lo scambio di prigionieri, 25 ostaggi israeliani sono vivi
Roma – L’accordo sul cessate il fuoco a Gaza entra in vigore domani mattina alle 8:30 ora locale. Le parti continuano a lavorare per definire i dettagli dell’intesa, con un focus particolare sulla liberazione dei prigionieri. A confermarlo è il Prisoners Media Office di Gaza, che ha reso noto che gli elenchi di nomi dei prigionieri palestinesi e degli ostaggi israeliani verranno pubblicati il giorno prima dello scambio.
Il meccanismo di rilascio dei detenuti palestinesi si articolerà in base al numero e alle categorie di persone da liberare, e durerà per i 42 giorni della prima fase dell’accordo. Tale decisione sarebbe stata richiesta dalle autorità israeliane, secondo quanto riportato dai media palestinesi e israeliani.
La notizia è parte di un accordo di cessate il fuoco ratificato dal gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu. In particolare, il ministero della Giustizia israeliano ha già pubblicato un elenco dei primi 735 prigionieri palestinesi da rilasciare, a cui si aggiungono altri 95 nomi già comunicati in precedenza.
Non mancano però le complessità: Thaer Shreith, portavoce della Commissione palestinese per gli affari dei detenuti, ha segnalato alcuni errori nella lista originale, come l’inclusione di nomi di detenuti già scarcerati. Per questo motivo, Shreith ha chiesto ai mediatori di Egitto e Qatar di vigilare affinché vengano fatte le dovute correzioni.
In totale, si prevede la liberazione di 1.904 detenuti palestinesi, di cui 1.167 residenti nella Striscia di Gaza e arrestati durante le operazioni militari israeliane. Tra questi, ci sono anche prigionieri che stanno scontando condanne pesanti, venendo considerati responsabili di attacchi letali. Circa 290 di loro hanno ricevuto ergastoli, tra cui Ahmed Barghouti, ex comandante dell’ala militare di Fatah, condannato a 13 ergastoli per un attentato mortale nel 2016.
In un altro sviluppo della situazione, si attende che Hamas comunichi a Tel Aviv i nomi di tre ostaggi israeliani rimasti nelle loro mani. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, questa informazione passerà attraverso il Qatar, e sarà trasmessa ai servizi di intelligence israeliani.
Una nota positiva proviene da Yedioth Ahronoth, che ha rivelato come 25 dei 33 ostaggi israeliani che dovrebbero essere liberati da Hamas sono attualmente vivi, mentre il destino degli altri otto rimane incerto. Dall’altra parte, le autorità di Gaza segnalano che, dall’annuncio dell’intesa, sono già morti 122 palestinesi in raid israeliani, tra cui 33 bambini.
Un portavoce del gruppo Jihad islamica palestinese ha lanciato un appello per un’immediata cessazione delle ostilità, avvertendo che le offensive israeline potrebbero comportare la morte di ostaggi prima del loro rilascio. In questo contesto, il portavoce ha esortato le famiglie degli ostaggi a chiedere un intervento alle autorità israeliane per fermare gli attacchi, che si stanno intensificando.
Infine, l’esercito israeliano ha dichiarato di essere pronto a ricevere gli ostaggi liberati, ribadendo il proprio impegno a garantire la sicurezza di tutti i cittadini israeliani, soprattutto quelli nelle comunità limitrofe alla Striscia di Gaza.