Israele in crisi: l’ultimatum di Smotrich che potrebbe rovesciare il governo!

Israele, Smotrich minaccia il governo: "Occupare Gaza o sarà crisi"

I recenti sviluppi politici in Israele stanno portando a una crescente tensione all’interno del governo di Benjamin Netanyahu. Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha lanciato un attacco frontale, affermando che “rovescerò questo governo se l’esercito non tornerà a combattere”. Queste dichiarazioni sono arrivate poco dopo l’inizio di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, accordo che prevede una parziale uscita delle truppe israeliane.

In un’intervista a Army Radio, Smotrich ha criticato aspramente il capo di stato maggiore, il tenente generale Herzi Halevi, definendolo “debole nella strategia”. Il ministro ha insistito sulla necessità di un’occupazione militare della Gaza e sulla creazione di un governo militare temporaneo per affrontare la minaccia di Hamas. “Se fossi il primo ministro, direi al capo di stato maggiore: ‘Questa è la mia politica; se non la esegui, torni a casa’”, ha affermato Smotrich, lasciando intendere che non intende tollerare divergenze di opinione all’interno del governo.

Con l’accordo per il cessate il fuoco che è stato ratificato con il sostegno di 24 ministri e otto contrari, la frattura nel governo di Netanyahu si sta ampliando. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha infatti deciso di dimettersi dall’esecutivo in segno di protesta, portando con sé altri due membri del governo: Yitzhak Wasserlauf e Amichai Eliyahu. Queste dimissioni potrebbero avere conseguenze devastanti, privando Netanyahu della maggioranza alla Knesset.

Il passo indietro di Ben-Gvir e dei suoi alleati porta con sé un messaggio chiaro: la coalizione governativa, già identificata come la più a destra della storia israeliana, è in crisi aperta. Gli analisti osservano con preoccupazione che le dimissioni potrebbero rivelarsi il prima di un’apertura di risse interne che metterebbero a repentaglio la stabilità del governo.

Un ulteriore elemento che complica la situazione è la crescente pressione internazionale. Nel passato, l’allora alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, aveva chiesto sanzioni contro Smotrich e Ben-Gvir per le loro dichiarazioni contro la popolazione di Gaza, sottolineando l’urgente necessità di risolvere la crisi umanitaria che attanaglia la regione.

Con l’instabilità ora palpabile, l’Israele si trova a un bivio critico: come procederà Netanyahu per mantenere il controllo e gestire le pressioni interne ed esterne? Le prossime settimane saranno decisive per il futuro politico del paese e per la sicurezza nella regione.