Militari italiani in Ucraina? Ecco il piano inaspettato di Crosetto che sciocca tutti!

Militari Italiani in Ucraina? Crosetto: “Sarebbe Utile”

Roma – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso ieri l’intenzione di inviare ufficiali in Ucraina per studiare le strategie di combattimento e le lezioni apprese dal conflitto in corso. Durante la cerimonia di assunzione di comando del generale Giovanni Maria Iannucci, Crosetto ha dichiarato che l’obiettivo è quello di acquisire informazioni preziose per il miglioramento delle capacità di difesa delle Forze Armate italiane.

“Capire cosa è successo là può essere utile per prepararsi”, ha affermato Crosetto. Secondo il ministro, comprendere il modo in cui si sono sviluppati gli attacchi in Ucraina fornirà spunti vitali per la preparazione e la pianificazione delle azioni future. Ha sottolineato l’importanza di apprendere dalla realtà di un conflitto attivo, dove le Forze Armate hanno subito attacchi aerei, terrestri e marittimi. “Farlo sul campo, con chi ha vissuto queste esperienze, è probabilmente il modo migliore per farlo,” ha proseguito, menzionando la necessità di ricevere un’adeguata autorizzazione parlamentare prima di intraprendere tali azioni.

Ma non è solo la dimensione operativa del conflitto a preoccupare il ministro. In un’intervista pubblicata da Il Foglio, Crosetto ha anche toccato il tema della cybersicurezza e dell’uso dei satelliti Starlink, il cui monopolio, gestito dall’imprenditore Elon Musk, viene visto come una questione di rilevanza globale. “Il monopolio che ha Musk non è una cosa irrilevante ed è un potere eccessivo,” ha avvertito. Crosetto ha rimarcato che l’esigenza di affrontare questi temi non è nuova, rivelando che già sette anni fa aveva discusso con l’amministratore delegato della Avio riguardo al potenziale impatto dei lanciatori di Musk sui lanciatori italiani.

“La copertura delle aree nere grigie col satellite è molto più conveniente rispetto a quella della fibra,” ha affermato, sottolineando l’importanza della tecnologia Starlink per le comunicazioni non classificate, esemplificata dall’uso su navi in mare aperto. Tuttavia, ha chiarito che le comunicazioni strategiche e i dati sensibili delle Forze Armate devono avvenire mediante canali protetti, attualmente garantiti da sistemi satellitari cifrati.

L’analisi di Crosetto mette in luce non solo le sfide immediatamente operative, ma anche la necessità di affrontare il futuro della difesa nazionale con una visione strategica amplificata dalle dinamiche globali in continua evoluzione. “È tempo di svegliarsi e affrontare questi argomenti con serietà,” ha concluso il ministro, richiamando all’azione e alla consapevolezza delle nuove frontiere della sicurezza.