La mamma di Emily Damari, ostaggio per 15 mesi a Gaza: “Sta meglio di quanto ci aspettassimo”
Roma – Emily Damari, 28 anni, recentemente liberata dopo 15 mesi di prigionia da parte di Hamas, sta vivendo un momento di grande gioia e sollievo. La madre della giovane ha dichiarato che “sta molto meglio di quanto ci aspettassimo”, rassicurando amici e sostenitori sulle condizioni della figlia. Emily, di nazionalità israelo-britannica, era stata rapita durante un attacco al kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre 2023, riportando ferite significative che l’hanno costretta a perdere due dita.
Mandy Damari, la madre, ha condiviso le notizie sullo stato di salute della figlia attraverso un comunicato ufficiale diffuso dall’Hostages and Missing Families Forum, l’organismo che rappresenta le famiglie degli ostaggi israeliani. “È stata una grande gioia assistere, insieme al resto del mondo, alla forza, alla determinazione e al carisma di Emily quando è stata rilasciata”, ha affermato Mandy, chiarendo che Emily ha finalmente ripreso in mano la sua vita.
Nel giorno del rilascio, che ha avuto luogo lo scorso 19 gennaio, la ragazza è stata vista in video sorridente mentre veniva trasferita in un veicolo della Croce Rossa, circondata da un clima di celebrazioni a Gaza City. Le immagini mostrano una folla ad accoglierla, mentre i miliziani di Hamas venivano celebrati come “vincitori” e “eroi della resistenza”.
Oltre a Emily, sono state liberate anche Romi Gonen, 24 anni, e Doron Steinbrecher, 31 anni. I familiari delle due giovani hanno espresso la loro felicità sui social network. “Ora Romi deve prendersi un momento per respirare e credere in questa nuova realtà”, ha scritto la madre di Romi, mentre la famiglia di Doron ha ringraziato chi ha sostenuto la loro causa durante questi difficili mesi.
Tuttavia, il rilascio delle tre donne mette in luce un panorama più preoccupante: ci sono ancora 92 ostaggi tenuti prigionieri, e le famiglie hanno esortato il governo israeliano a non procrastinare le negoziazioni per il loro rilascio. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha chiesto che i negoziati per una seconda fase di liberazione non vengano ritardati oltre il sedicesimo giorno dell’accordo attuale, che prevede un cessate il fuoco per sei settimane.
In un momento di speranza, le parole di Emily Damari e le sue emozioni trasmettono un messaggio di resilienza e determinazione, mentre restano vivi i timori per le sorti degli altri ostaggi ancora in mano a Hamas. La recente liberazione di queste tre donne rappresenta un passo significativo, ma anche un promemoria delle sfide che rimangono da affrontare.