Alluvione a Bologna: un cittadino querela la Regione per chiedere giustizia
BOLOGNA – Antonio Francesco Rizzuto, un cittadino di Pianoro, ha deciso di presentare una querela contro la Regione Emilia-Romagna, la CittĂ metropolitana di Bologna e la Bonifica Renana, segnalando l’incapacitĂ delle istituzioni di garantire la sicurezza del torrente Zena, che ha causato gravi danni alle abitazioni nella Val di Zena. “Cerco giustizia, per me e per tutti gli abitanti della Val di Zena”, ha dichiarato Rizzuto, evidenziando come la sua casa, acquisita a un prezzo di 600.000 euro, ora non valga piĂą di 20.000 euro a causa delle recenti alluvioni.
Rizzuto ha giĂ subito due eventi alluvionali devastanti. Nel 2023, la sua abitazione fu colpita da un’inondazione che inondò il piano terra con oltre un metro d’acqua, costringendolo a lasciare la casa per quattro mesi. Dopo un periodo di ristrutturazione, ha però affrontato nuovamente l’emergenza: “Con l’inondazione di ottobre 2024, ho avuto tre metri d’acqua in casa, è arrivata al primo piano,” ha raccontato, aggiungendo il doloroso ricordo della perdita della sua cagnolina, annegata durante il primo evento.
Malgrado una prima querela presentata dopo l’alluvione del maggio 2023 fosse stata archiviata con la motivazione che i lavori di messa in sicurezza del torrente erano stati eseguiti e che l’evento era stato considerato eccezionale, Rizzuto non si è arreso. “Dopo 16 mesi di silenzio, la Val di Zena è stata devastata di nuovo,” ha sottolineato, ribadendo come tutte le sue richieste di intervento siano rimaste inascoltate.
Rizzuto ha chiesto il sequestro della documentazione relativa ai lavori di sicurezza intrapresi dalle istituzioni, sostenendo che “ci prendono per i fondelli” e chiedendo chiarimenti riguardo alla gestione delle risorse e alla responsabilità di chi ha il compito di garantire la sicurezza del territorio.
L’avvocato di Rizzuto, Luigi Santomassimo, ha dichiarato che “ci sono omissioni colpose che vanno perseguite”, indicando la necessità di attribuire responsabilità a chi ha il dovere di proteggere i cittadini da eventi calamitosi. A sostegno di Rizzuto si è schierato anche Alberto Zanni, presidente di Confabitare, il quale ha reclamato un maggiore impegno da parte della pubblica amministrazione, lamentando la mancanza di azioni concrete post-alluvione.
Le parole del governatore dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, fanno eco alla situazione. “Ognuno ha il diritto di fare denunce,” ha commentato, mettendo in guardia Rizzuto sulle potenziali conseguenze legali di azioni contro la Regione. Tuttavia, de Pascale ha anche sottolineato l’impegno della Regione nel garantire indennizzi a chi è stato colpito dalle recenti alluvioni, evidenziando una nuova ordinanza di Protezione civile che prevede rimborsi per privati e aziende.
In questo contesto, Rizzuto e i suoi concittadini non si sentiranno soli nella lotta per la sicurezza della loro valle. Il suo gesto non rappresenta solo una battaglia personale, ma una richiesta collettiva di attenzione e responsabilità da parte delle istituzioni. “Chiedo giustizia per me e per tutti gli abitanti della valle,” ha concluso Rizzuto, con la speranza di un cambiamento concreto e tempestivo.