Una donna finge la gravidanza e ruba una neonata | Come è riuscita a ingannare tutti?

Raptus di follia a Cosenza: una donna finge la gravidanza e rapisce una neonata

BOLOGNA – Un’inquietante storia di disagio mentale si è consumata a Cosenza, dove Rosa Vespa, una donna di 51 anni, ha rapito una neonata di appena un giorno da una clinica locale. Fingendosi un’infermiere, la donna è riuscita a sottrarre la piccola Sofia con un abile stratagemma, lasciando increduli i familiari che la attendevano a casa per festeggiare la nascita.

La finta gravidanza

Dietro questo rapimento c’è un racconto agghiacciante. Per mesi, Rosa ha simulato di essere incinta, arrivando persino a comunicare attraverso un post su Facebook la nascita di un maschietto, chiamato Ansel. "Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato", scriveva, mentre in realtà cercava di costruire un castello di bugie che l’aveva portata a rapire un bambino. La sua ossessione per la maternità appare chiara, e una serie di indizi raccolti dagli investigatori suggeriscono che si fosse preparata a lungo per questo momento, acquistando persino un vestitino azzurro per far credere che la neonata fosse un maschio.

Il rapimento e il ritrovamento

La donna ha atteso pazientemente nei pressi della clinica del Sacro Cuore fino a trovare l’opportunità giusta. Le telecamere di sorveglianza la ritraggono mentre prende la neonata dalla culla, mimando un’operazione di routine. Dopo averla portata via, Rosa e il suo compagno, un cittadino senegalese di 43 anni, Aqua Moses, sono stati intercettati dalla Polizia, dopo tre ore di fuga. Gli agenti sono riusciti a ritrovare la piccola Sofia in buone condizioni, pronta a essere riportata tra le braccia della sua vera madre.

La psicologia dell’azione

L’analisi del profilo Facebook di Rosa Vespa offre uno spaccato inquietante della sua psiche. Dall’interazione con il suo ambiente, emerge una donna affetta da un profondo disagio, tale da spingerla a inventare una vita che non aveva. "La zia è la creatura più bella sulla terra dopo la mamma," scriveva con tenerezza, mentre al contempo viveva un dramma personale legato alla sua incapacità di giungere alla maternità autentica.

Conclusioni

Questa drammatica vicenda solleva interrogativi importanti sulle fragilità psicologiche e le conseguenze delle ossessioni. Fortunatamente, la neonata è stata riportata sana e salva, ma la storia di Rosa Vespa è una tragica fotografia di come la mente umana possa distorcere la realtà, mettendo in pericolo la vita di innocenti. Le autorità continuano a indagare per comprendere a fondo il contesto di questo incidente scioccante, mentre la comunità si stringe attorno alla famiglia della neonata, segnata da un evento tanto drammatico quanto inaspettato.