Caso Pierina: la Cassazione riapre il dibattito sulla custodia cautelare di Dassilva
Roma – Nella giornata di oggi, la Corte di Cassazione ha aprofittato l’occasione per esaminare nuovamente il caso di Louis Dassilva, 35enne di origine senegalese, indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, una donna di 78 anni assassinata con 29 coltellate a Rimini il 3 ottobre 2023. La decisione dei giudici ha accolto il ricorso presentato dai difensori di Dassilva e ha disposto il rinvio della questione al Tribunale del Riesame di Bologna per una nuova revisione sulla custodia cautelare dell’indagato.
La dottoressa Marina Baldi, genetista forense e consulente per la difesa insieme alla dottoressa Roberta Bruzzone, ha commentato l’esito della decisione, evidenziando che si tratta di una “decisione più che oculata e corretta”. Baldi ha sottolineato come la custodia cautelare fosse stata inizialmente giustificata fondamentalmente da due elementi: un presunto riscontro di DNA e il passaggio di Dassilva davanti a una telecamera, il che sembrava smentire il suo alibi. Tuttavia, entrambi i punti sono stati messi in discussione.
“Il DNA di Dassilva non c’è; ce n’è altro, ma non è il suo. I reperti si sono rovinati tantissimo perché sono stati mal conservati”, ha dichiarato la consulente, aggiungendo che sono stati trovati segni di altre persone su quelli che dovrebbero essere i luoghi del delitto. La qualità della registrazione della telecamera che ha ripreso l’insediamento di Dassilva è stata anche messa in discussione: i video precedenti all’omicidio mostrano un vicino, Emanuele Neri, il quale potrebbe aver percorso la stessa strada, contribuendo a creare dubbi sull’effettiva presenza di Dassilva al momento del crimine.
Baldi ha, perciò, messo in dubbio la tenuta delle prove raccolte finora. “Gli elementi per trattenerlo in carcere dallo scorso primo luglio sono molto fragili”, ha concluso.
La decisione della Cassazione, che ha accolto il ricorso, viene vista dalla consulente come un “spiraglio”, che permetterà di rivalutare la situazione. È ora attesa l’udienza per l’incidente probatorio del DNA e i successivi passaggi giuridici, che decideranno se Dassilva sarà effettivamente rinviato a giudizio.
Il caso continua a destare grande interesse e dibattito, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche nell’opinione pubblica, che rimane in attesa di sviluppi e chiarimenti.