Inaugurazione dell’anno giudiziario: i magistrati protestano in tutta Italia
ROMA – Oggi, 25 gennaio 2025, si è tenuta l’inaugurazione dell’anno giudiziario in diverse città italiane, tra cui Roma, Torino, Milano, Napoli e Palermo. Tuttavia, l’evento è stato caratterizzato da proteste significative da parte dei magistrati, che hanno voluto esprimere il loro dissenso in modo visibile e simbolico.
I magistrati si sono presentati nelle aule di giustizia con coccarde tricolori e la Costituzione in mano. Durante i loro interventi, hanno esibito cartelli con un messaggio chiaro: "In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa non è una carta morta è un testamento, un testamento di centomila morti." Il richiamo alla memoria collettiva serve a sottolineare l’importanza dei valori fondanti della Repubblica, invocando il sacrificio di chi ha lottato per la libertà e la dignità italiane.
Le proteste hanno raggiunto il culmine durante i discorsi ufficiali. A Napoli, alla Corte d’Appello di Castel Capuano, i magistrati hanno abbandonato l’aula quando ha preso la parola il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Una situazione analoga si è verificata a Roma, dove le toghe hanno lasciato la sala durante l’intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Mantovano ha risposto alle proteste con fermezza, affermando: "Non abbiamo nessuna intenzione di fare una riforma contro i magistrati; vogliamo fare una riforma per i cittadini." Nelle sue dichiarazioni, il sottosegretario ha evidenziato l’importanza di coinvolgere i magistrati nel processo di riforma, invitando a un dialogo costruttivo. "Immaginavamo di raggiungere quest’obiettivo col contributo anche critico, anche fortemente critico, ma reale, dei magistrati," ha aggiunto, esprimendo rammarico per l’assenza di collaborazione.
Mantovano ha chiuso il suo intervento con una nota ottimistica, confidando in un possibile "ripensamento" da parte dei magistrati, in nome di un interesse condiviso per il popolo italiano e per una giustizia efficace e accessibile.
La tensione tra magistratura e governo è palpabile, e le proteste di oggi evidenziano un clima di forte disaccordo riguardo alle riforme in cantiere. Mentre il governo cerca di procedere, resta da vedere come evolverà questa situazione e quali risvolti avrà per il sistema giudiziario italiano.