Militari in fuga e Goma sotto assedio: la Repubblica Democratica del Congo vive una nuova guerra
La situazione nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta precipitando verso una crisi umanitaria senza precedenti. In un atteso comunicato della reporter Esther Nsapu, giunto oggi dall’est del paese, sono emerse notizie allarmanti sull’avanzata del gruppo ribelle Mouvement du 23 mars (M23), il quale sembra essere sostenuto dall’esercito ruandese. Secondo Nsapu, "la città è come bloccata dalla paura, con spari ed esplosioni in diversi quartieri".
La cronista ha lasciato Goma, capoluogo del Nord Kivu, ma mantiene un contatto costante con familiari e amici che vivono sotto un clima di terrore. "Ieri sera, molti militari hanno abbandonato la città in barca," riferisce, aggiungendo che notizie non confermate parlano dell’occupazione della sede della radiotelevisione locale Rtc da parte dei ribelli.
Appello del governo: "Restate in casa"
A fronte della situazione caotica, il governo congolese ha lanciato un appello ai cittadini affinché "restino in casa" e si astengano da atti di vandalismo. Patrick Muyaya, portavoce del governo, ha confermato la presenza delle forze ruandesi e ha promesso sforzi per evitare un massacro. "Siamo al lavoro per proteggere la vita dei civili," ha dichiarato, sottolineando l’importanza della stabilità in un periodo tanto critico.
La situazione è aggravata anche da un’evasione di massa dal carcere di Munzenze, dove oltre 4.000 detenuti sono fuggiti. "L’M23 ha dichiarato di aver preso il controllo del centro," segnalano i rapporti della giornalista.
Goma sotto assedio: le cifre e le testimonianze
Goma, con oltre un milione di abitanti, si trova ora nell’occhio del ciclone, di fronte a un’escalation di violenze e sfollamenti. Non meno di 400.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case dall’inizio dell’anno, secondo le stime dell’ONU. La situazione è insostenibile e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha condannato il "palese disprezzo" per la sovranità congolese.
L’appello di Save the Children: "Proteggere i bambini subito"
In una chiara evidenza del disastro umanitario in corso, Save the Children lancia un appello urgente per la protezione dei bambini coinvolti nei combattimenti. L’ONG ha stimato che oltre 1,5 milioni di minori siano a rischio a causa dell’escalation di violenze. "Non c’è un posto sicuro dove andare," spiega Greg Ramm, direttore dell’ONG per la RDC. Le testimonianze di bambine e bambini che perdono i genitori e decidono di scappare senza un piano si susseguono.
"La situazione è disperata," prosegue Ramm. "Le famiglie scappano da un campo profughi per poi ritrovarsi bloccate senza cibo né acqua. Abbiamo bisogno di un’azione urgente a livello globale."
Conclusioni
La RDC è piombata nuovamente nel caos. Mentre il governo cerca di stabilizzare la situazione e le organizzazioni umanitarie chiedono aiuto, la popolazione civile, in particolare i bambini, affronta una crisi tragica. "Questo è un posto orribile per qualsiasi bambino," chiude Greg Ramm, sottolineando la necessità di interventi immediati e sostanziali per alleviare le sofferenze della popolazione. La comunità internazionale deve agire, prima che sia troppo tardi.