Claudio Borghi (ISS) contro la proposta della Lega di uscire dall’OMS: "Non possiamo ragionare in termini egoistici"
ROMA – Il dibattito sulla sanità globale si accende dopo che il senatore leghista Claudio Borghi ha presentato, insieme al deputato Alberto Bagnai, un disegno di legge per chiedere il ritiro dell’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In risposta a questa proposta, il professor Claudio Borghi, primario di Medicina Interna all’ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna e componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha espresso la sua netta opposizione, sottolineando la necessità di mantenere il legame con un ente internazionale fondamentale per la salute pubblica.
"È impensabile che l’Italia esca dall’Organismo", ha affermato il professor Borghi. Secondo lui, la medicina deve essere solidale e non può permettersi di ragionare in modo egoistico, privilegiando gli interessi nazionali a discapito di una visione globale delle problematiche sanitarie. “Chiunque proponesse di uscire da un organismo come l’OMS probabilmente farebbe una cosa molto sbagliata”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di avere un organismo di controllo in grado di fornire informazioni e supporto alle nazioni, specialmente quelle in via di sviluppo.
Parlando della responsabilità del sistema sanitario globale, il professor Borghi ha messo in luce un dato allarmante: “Circa un miliardo e duecento milioni di persone affette da ipertensione si trovano nei paesi a basso tenore economico”. Egli ha rimarcato come sia cruciale riferirsi a uno standard di riferimento globale e non limitarsi solo a quello delle nazioni più sviluppate. Ignorare la realtà sanitaria di queste regioni potrebbe portare a un aumento delle malattie e, di conseguenza, a un aumento del rischio di pandemie.
Nonostante le critiche mosse dalla Lega all’OMS, accusata di aver gestito in modo ‘schizofrenico’ la pandemia da Covid-19, il professor Borghi ha difeso l’operato dell’organizzazione. Ha chiarito che durante l’emergenza sanitaria globale, gli errori erano inevitabili in un contesto di scarsa informazione. “Gli errori si possono compiere in qualsiasi disciplina, compresa la medicina”, ha dichiarato, sottolineando che l’umanità ha dovuto affrontare una sfida senza precedenti e che nessuno aveva informazioni sufficienti per agire con certezza.
Anche riguardo alla questione della sovranità nazionale, che la Lega ha posto come uno dei pilastri della sua proposta, Borghi ha risposto con fermezza: “Non possiamo ragionare sempre e solo in termini egoistici". Egli ha messo in risalto come l’Italia, nonostante possieda un ottimo sistema sanitario, abbia il dovere di guardare oltre i propri confini nazionali. “L’OMS risponde alle esigenze di molti paesi che non hanno istituzioni sanitarie capaci di proteggerli,” ha concluso, evidenziando l’importanza di un coordinamento internazionale in materia di salute pubblica.
In sintesi, il professor Borghi ha lanciato un appello a mantenere l’adesione dell’Italia all’OMS, sottolineando che un’organizzazione sanitaria mondiale è non solo necessaria ma vitale per affrontare le emergenze sanitarie, proteggere le popolazioni vulnerabili e garantire un livello di salute equo per tutti.