Alienazione parentale: interrogazione parlamentare sul caso di una mamma contro la violenza economica
ROMA – La questione dell’alienazione parentale torna al centro del dibattito politico con un’interrogazione presentata dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Ascari, al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Al centro della discussione vi è la vicenda di una madre, nota con l’iniziale S.T., che ha visto compromessa la propria capacità di esercitare la genitorialità a causa di controversi accertamenti psicologici legati a fenomeni come il conflitto di lealtà e la cosiddetta alienazione parentale, non riconosciuta dalla comunità scientifica.
Ascari ha descritto la severità della situazione familiare di S.T., che ha subito l’allontanamento dal figlio per un lungo periodo, con incontri resi difficoltosi e monitorati. “Questi incontri, percepiti dalla madre come punitivi, possono essere paragonati a un trattamento carcerario,” ha affermato la deputata, evidenziando l’importanza di tutelare i diritti umani fondamentali in queste dinamiche familiari così delicate.
La vicenda ha assunto toni drammatici, soprattutto dopo che S.T. ha tentato di ottenere il ripristino della relazione con il figlio, trovando però la propria richiesta di affido condiviso rigettata dal Tribunale di Venezia. “La madre è stata costretta a subire sanzioni economiche pesanti”, ha sottolineato Ascari, che ha aggiunto come questo rappresenti un chiaro esempio di “vittimizzazione secondaria”, un fenomeno giuridico che amplifica il trauma delle vittime, soprattutto quando si tratta di donne.
Il caso di S.T. pone interrogativi cruciali sulla correttezza delle prassi usate nei tribunali, specialmente in contesti di conflitti familiari complessi. Ascari ha chiesto al Ministro Nordio quali misure intenda adottare per verificare l’allineamento delle procedure legali alle linee guida nazionali e internazionali in materia di tutela dei minorenni. “Si richiede anche un monitoraggio straordinario delle sentenze riguardanti l’affido dei bambini per individuare eventuali anomalie,” ha aggiunto.
Un punto centrale della discussione è la necessità di evitare che le decisioni del tribunale conducano a forme di violenza economica nei confronti delle madri e dei padri in difficoltà. Ascari ha proposto l’implementazione di misure di supporto economico e legale per garantire che chi già ha subito violenze non incappi in ulteriori ingiustizie, specialmente quando cerca di riavvicinarsi al proprio figlio.
La risposta del Ministro alla richiesta di Ascari sarà attentamente monitorata, poiché il caso di S.T. rappresenta non solo una battaglia personale per una madre, ma anche un tema cruciale nel tessuto sociale italiano, dove le questioni di giustizia familiare, diritti umani e benessere dei minori sono sempre più al centro della discussione pubblica.