VIDEO | Mezzo milione di persone in fuga da Goma: la crisi umanitaria si aggrava
ROMA – I combattimenti nell’area di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, hanno costretto oltre mezzo milione di persone a lasciare le proprie case dall’inizio dell’anno. A confermare questa tragica situazione è stata Thérèse Kayikwamba Wagner, ministra degli Esteri della Repubblica Democratica del Congo, in un comunicato diffuso alla stampa di Kinshasa.
Negli ultimi giorni, gli scontri tra l’esercito congolese e il Mouvement 23 du mars (M23), un gruppo ribelle sostenuto dal Ruanda, hanno causato almeno cento morti e un migliaio di feriti. Le notizie dalla regione parlano di scene apocalittiche, dove centinaia di migliaia di persone vengono costrette a fuggire nella disperazione, nella speranza di scampare alle violenze.
Le immagini e i video condivisi sui social media mostrano la drammatica realtà che vivono gli sfollati, molti dei quali sono già stati costretti a lasciare le loro abitazioni in diverse occasioni nel corso degli ultimi trent’anni. Il conflitto, che affonda le radici in anni di instabilità e tensione politica, sembra non voler dare tregua alla popolazione civile.
La situazione umanitaria si fa sempre più critica, con le organizzazioni internazionali che fanno appello alla comunità globale per un urgente intervento. I bambini, le donne e gli anziani sono i più vulnerabili in questo scenario disastroso, evidenziando l’urgenza di iniziative che possano garantire sicurezza e assistenza alle vittime di questa crisi.
In un contesto così instabile, è fondamentale che le autorità locali e le ONG prendano misure immediate per fornire supporto e rifugio a chi ha perso tutto. La comunità internazionale è chiamata a non voltare le spalle a questa emergenza, che si aggiunge a una lunga lista di conflitti dimenticati in Africa.
L’attuale conflitto a Goma rappresenta non solo una crisi locale, ma un sintomo di problematiche geopolitiche più ampie, che richiedono attenzione e una risposta globale coordinata. Mentre le notizie continuano a diffondersi, la speranza di ritorno alla normalità per il popolo congolese appare brillante ma distante.