Dall’Albania rientrano 5 migranti, le Ong: “Minori e vulnerabili tra i 49, falle nello screening”
Roma, 29 gennaio 2025 – La situazione dei migranti sbarcati dalla nave Cassiopea in Albania continua a sollevare polemiche e preoccupazioni tra le organizzazioni non governative (Ong). Cinque migranti – quattro minori e un vulnerabile – rientrano in Italia dopo essere stati tra i 49 trasferiti a Shengjin, un gesto che riaccende il dibattito sulla gestione dei flussi migratori da parte del governo italiano.
Il tragitto dei migranti
I cinque migranti costituiranno una parte del gruppo di 49 persone sbarcate ieri, con un rientro previsto a Brindisi. Tra di essi, due provenienti dal Gambia, uno dal Bangladesh e due dalla Costa d’Avorio. Gli altri 44 migranti, invece, verranno trasferiti a Gjader, con una composizione di otto egiziani e 36 bangladesi, i quali ora attendono il responso della Corte d’Appello di Roma per una valutazione del loro status.
Denunce di violazioni dei diritti umani
Le Ong, in particolare il Tavolo asilo e immigrazione (Tai), hanno lanciato gravi accuse nei confronti del governo italiano. Durante una recente visita nella struttura in Albania, hanno evidenziato “gravi violazioni dei diritti umani”, in particolare nella fase di pre-screening dei migranti. “L’accertamento di minore età e vulnerabilità avrebbe dovuto avvenire prima del trasferimento”, affermano i membri del Tai, sottolineando che l’assenza dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha complicato ulteriormente la situazione.
Falle nel processo di screening
Secondo il resoconto del Tai, il mancato monitoraggio da parte dell’OIM a bordo delle navi impedisce una verifica adeguata delle condizioni dei migranti. “Chi ha valutato la vulnerabilità dei 49 se l’OIM non era a bordo?” è la domanda che pone anche l’associazione “Mai più lager-No ai Cpr”, che si unisce alle denunce del Tai. Gli attivisti mettono in discussione l’integrità del processo di screening, temendo che i migranti possano essere deportati in condizioni di vulnerabilità non adeguatamente accertate.
Continua la pressione delle Ong
Il Tavolo asilo e immigrazione ha annunciato che continuerà a monitorare le condizioni di detenzione e le procedure diiettive di accoglienza. “Ci batteremo per fermare queste operazioni e garantire il rispetto dei diritti umani delle persone coinvolte”, si legge in una nota ufficiale. Le associazioni coinvolte in questo gruppo variano da Amnesty International a Medici del Mondo, evidenziando l’ampiezza della preoccupazione per la situazione dei migranti.
Mentre il governo italiano si è sempre mostrato fermo nella sua posizione di gestire i flussi migratori anche attraverso accordi con paesi terzi come l’Albania, il retroterra delle polemiche e delle denunce da parte delle Ong è un chiaro segnale di tensione nei rapporti con la societĂ civile e le istanze umanitarie. La questione dei diritti dei migranti e la loro gestione rimane un tema caldo e di grande attualitĂ nel dibattito pubblico italiano.