Binaghi sotto indagine: “Indagato come Meloni e Sinner, che onore”
Il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, si trova al centro di un’inchiesta da parte della Procura federale, a causa di dichiarazioni ritenute lesive nei confronti del presidente del CONI, Gianni Malagò. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Binaghi ha affermato con ironia di sentirsi onorato di condividere lo stato di indagato con figure di spicco come la premier Giorgia Meloni e il tennista Jannik Sinner.
“Mi viene in mente Andreotti quando diceva che a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca” ha dichiarato Binaghi. L’inchiesta nasce dopo che, nel 2023, il presidente della Federtennis era stato richiamato dal Garante per aver criticato Malagò durante la Coppa Davis, un intervento che era stato successivamente archiviato. Tuttavia, ci sono nuovi sviluppi e secondo i rumors, la Giunta del CONI starebbe valutando ulteriori provvedimenti.
“Vado fiero delle mie idee, nessuno può intimidirmi," ha continuato Binaghi, affermando che sarebbe pronto ad affrontare un processo a porte aperte, volendo garantire la sua libertà di espressione. Il presidente ha anche insistito sul fatto che, se le sue dichiarazioni fossero oggetto di denuncia, sarebbe disposto a riferirsi alla procura della Repubblica. “Quest’indagine è il mio collare d’oro, mettiamola così,” ha concluso con un messaggio di sfida.
La vicenda ha fatto emergere anche l’assenza di Jannik Sinner al Quirinale, un tema che ha suscitato diverse polemiche. Binaghi ha difeso il giovane tennista, sottolineando che “Jannik fa notizia sempre” e che, storicamente, gli sportivi italiani non avevano avuto una presenza così frequente al Colle. Il presidente della Federazione ha espresso preoccupazione per il benessere emotivo e sociale di Sinner, auspicando che venga lasciato in pace per dedicarsi anche alla sua vita privata.
“Vogliamo tutelare un ragazzo che valorizza l’Italia con immagine e condotta impeccabili?” ha chiesto Binaghi, pungolando i critici di Sinner, i quali, secondo lui, sono gli stessi che in passato lo hanno attaccato per le sue scelte personali. Il presidente ha difeso la necessità che Sinner possa vivere serenamente, senza la pressione di apparire costantemente in pubblico.
L’assegnazione di questo "collare d’oro" a Binaghi, come lui stesso lo definisce, sembra piuttosto essere un modo per sollevare un dibattito più ampio su libertà di espressione e la pressione mediatica cui sono sottoposti gli sportivi italiani di oggi. Con questa indagine, la Federtennis e le sue dinamiche interne tornano prepotentemente sotto i riflettori, in un contesto non privo di polemiche.