Sentenza storica per la Terra dei Fuochi | Gli italiani scoprono la veritĂ  che nessuno aveva il coraggio di raccontare!

Terra dei Fuochi: storica sentenza della Corte Europea sui diritti ambientali. Lotta di Alessandro Cannavacciuolo per giustizia e risarcimento morale

ROMA – Una sentenza che segna una tappa fondamentale nella lotta per la salute e il diritto a un ambiente sano: la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per aver “messo a rischio” la vita dei residenti della Terra dei Fuochi. Alessandro Cannavacciuolo, primo firmatario del ricorso e attivista ambientale, accoglie questa decisione come un “risarcimento morale” per le battaglie sostenute dai cittadini della Campania.

Cannavacciuolo, parlando con la stampa, ha evidenziato quanto sia essenziale ora “passare dalle chiacchiere ai fatti”, sottolineando la necessità di un intervento concreto da parte dello Stato: “Abbiamo bisogno di azioni mirate, di bonifiche, e di leggi dello Stato che finalmente vengano applicate.” Il attivista ha chiesto l’adozione di un Piano Marshall per il territorio, sottolineando che le istituzioni italiane hanno due anni di tempo per attuare interventi destinati a combattere l’inquinamento ambientale.

La battaglia di Cannavacciuolo e di tanti altri cittadini risale a oltre un decennio fa, quando in 41 si uniscono insieme a cinque associazioni in una lotta contro gli effetti devastanti dello smaltimento illecito dei rifiuti nella regione. “Quando scendevamo nelle piazze, eravamo derisi e offesi, accusati di voler danneggiare il nostro stesso territorio,” racconta Cannavacciuolo, ribadendo che l’obiettivo non è mai stato quello di denigrare, ma di tutelare un ambiente vivibile.

Le radici della lotta di Cannavacciuolo affondano nella sua storia personale. Cresciuto in una famiglia di pastori ad Acerra, ha iniziato a notare anomalie nella salute degli animali e in seguito ha scoperto l’uso improprio dei rifiuti come compost da parte di alcune aziende locali. “Gli agnelli nascevano con malformazioni e ci siamo chiesti cosa non andasse. Quel che abbiamo scoperto è stato terribile,” afferma con amarezza.

La Corte ha riconosciuto un aumento dei tassi di cancro sui territori della Terra dei Fuochi, evidenziando l’incapacità dello Stato di affrontare una situazione così grave. “Dieci anni fa avevamo un caso di tumore in ogni famiglia; oggi siamo arrivati a due o tre. Ogni famiglia è colpita, e la popolazione si sta decimando,” dichiara Cannavacciuolo, trasmettendo il dramma che vivono le comunità locali.

Con la sentenza di oggi, si apre una nuova fase per la Terra dei Fuochi, ma la strada da percorrere è ancora lunga. “I nostri morti nessuno ce li ridarà indietro. Ma finalmente abbiamo la speranza che qualcuno ci riconosca che avevamo ragione,” conclude Cannavacciuolo, definendo la sentenza come un primo passo verso la tanto attesa giustizia.

La lotta continua, e con essa la richiesta di una vita dignitosa e sana per tutti gli abitanti di un territorio che è stato troppo a lungo vittima dell’incuria e della malagestione ambientale.