Primi 50 feriti palestinesi in fuga da Gaza | Un cessate il fuoco può davvero fare la differenza?

Accordo Israele-Hamas: Domani Escono i Primi 50 Feriti Palestinesi da Gaza

ROMA – La situazione a Gaza si annota un passo significativo verso la normalizzazione. Domani, un gruppo di 50 pazienti palestinesi lascerà la Striscia di Gaza per ricevere cure mediche urgenti all’estero. Questa informazione è stata confermata dal ministero della Salute di Gaza, che ha indicato come il trasferimento sia parte degli accordi di cessate il fuoco scattati il 19 gennaio scorso tra Israele e Hamas.

La riapertura del valico di Rafah, chiuso a maggio dalle forze militari israeliane, ha rappresentato una condizione fondamentale per questo sviluppo. Il governo di Tel Aviv ha acconsentito alla richiesta dei palestinesi di permettere il passaggio attraverso questo valico, situato al confine con l’Egitto. Al Jazeera ha riportato che oggi il valico è stato aperto per la prima volta, consentendo il trasferimento dei pazienti dall’ospedale Nasser di Khan Younis, con l’assistenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Questa iniziativa risponde a una situazione d’emergenza da parte di molte persone in cerca di evacuazione medica. Un report dell’Oms, pubblicato il 2 gennaio, indicava che oltre 12.000 persone sono in attesa di assistenza medica urgente. Di queste, solo 5.383 sono riuscite a lasciare la Striscia di Gaza dall’inizio della crisi, con appena 436 trasferimenti avvenuti da quando il valico di Rafah è stato chiuso. Se il ritmo di evacuazione attuale dovesse continuare, ci vorrebbero dai 5 ai 10 anni per garantire assistenza a tutti i pazienti gravemente malati, molti dei quali sono bambini. Nel frattempo, le loro condizioni continuano a peggiorare, e alcuni di loro non sopravvivono.

La crisi ha avuto inizio lo scorso 7 ottobre, quando un attacco di Hamas ha provocato la morte di circa 1.200 persone in Israele. Da quel momento, l’esercito israeliano ha risposto con un’offensiva militare che ha determinato oltre 47.000 vittime e 110.000 feriti a Gaza. Sebbene il cessate il fuoco sia entrato in vigore il 19 gennaio, gli attacchi non si sono completamente fermati, lasciando la situazione nella regione estremamente instabile.

Questo primo trasferimento di feriti rappresenta non solo un gesto umanitario, ma anche un segnale di ciò che potrebbe essere una nuova fase nei rapporti tra Israele e Hamas, dove il dialogo potrebbe prevalere su un’escalation di violenza. Tuttavia, la strada verso una pace duratura appare ancora lunga e piena di ostacoli.