
Bandi per beni confiscati alla mafia: l’opposizione chiede maggiore chiarezza all’Amministrazione di Palermo
Dopo un’intensa attività di denuncia, i consiglieri del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di AVS, Oso, del Gruppo Misto e il consigliere Franco Miceli hanno espresso le loro preoccupazioni riguardanti il bando per la concessione dei beni confiscati alla mafia. In una nota stampa, i rappresentanti dell’opposizione hanno sottolineato che, nonostante l’Amministrazione comunale abbia effettuato una parziale marcia indietro spostando la scadenza al 15 febbraio, restano ancora troppi punti critici e oscuri.
Nella giornata precedente, l’Amministrazione ha risposto ad alcune delle critiche avanzate, adottando modifiche in due aspetti fondamentali del bando. L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) sarà obbligatoria solamente nella fase finale, ovvero al momento della presentazione dei progetti definitivi. Inoltre, è stata eliminata la necessità di dichiarare immediatamente se si intende partecipare in forma singola o associata, un requisito che era stato giudicato irragionevole dall’opposizione.
Secondo i consiglieri, gestire un bando così delicato senza criteri chiari e con informazioni segrete è inaccettabile. I rappresentanti dell’opposizione pongono interrogativi inquietanti sulla capacità dell’Amministrazione di garantire trasparenza e correttezza in un’iniziativa così cruciale.
Gli stessi consiglieri hanno anche denunciato presunti abusi da parte di alcuni sportelli informativi attivati dalla maggioranza. “Ci arrivano segnalazioni, confermate anche da registrazioni audio, di informazioni completamente errate fornite da presunti esperti”, affermano. Questo solleva la questione della qualità delle informazioni che gli enti coinvolti stanno ricevendo, creando false aspettative e incertezze sulle tempistiche e sui punteggi.
La nota degli oppositori evidenzia ulteriormente che, in un contesto così delicato come quello dei beni confiscati alla mafia, è fondamentale evitare opacità e contenziosi. Mancano ancora criteri chiari per la valutazione delle esperienze pregresse e la modalità di assegnazione dei punteggi resta nebulosa.
In conclusione, i consiglieri richiedono un intervento immediato del Sindaco, esprimendo l’urgenza di chiarire la situazione. "Vorremmo sapere cosa ne pensa della diffusione di queste informazioni errate e come intende evitare che il bando si impantani nei ricorsi", affermano, ribadendo che "Palermo non si può permettere un simile rischio".
Le prossime settimane saranno cruciali per l’esito di questa vicenda, e i cittadini di Palermo attendono risposte chiare e trasparenti su un tema così importante.