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Addio al partigiano Alessio: è morto Aldo Tortorella
NAPOLI – Con grande tristezza, il mondo politico e antifascista italiano piange la scomparsa di Aldo Tortorella, noto come il partigiano Alessio. La notizia, diffusa da Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’ANPI, attesta che Tortorella è deceduto nella notte a Roma, all’età di 98 anni. Nato a Napoli nel luglio del 1926, Tortorella ha rappresentato una figura centrale nella lotta contro il fascismo e per i valori di giustizia e libertà nel nostro Paese.
Tanti i messaggi di cordoglio da parte di esponenti politici e associazioni. Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Partito Democratico, lo ha ricordato come "un grande comunista italiano, combattente instancabile per la giustizia e la libertà in Italia e nel mondo". Anche il leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, ha espresso il suo dolore, sottolineando l’importanza di Tortorella come "partigiano, antifascista, giornalista e dirigente comunista".
Elly Schlein, segretaria del PD, ha evidenziato il contributo di Tortorella alla Resistenza e il suo impegno per i valori di libertà e democrazia, affermando che "il suo lascito più grande resta questo, anche per tutte e tutti noi".
Arturo Scotto, deputato del PD, ha condiviso un ricordo personale, rivelando di aver incontrato Tortorella solo due settimane fa. "Ogni tanto veniva fuori una battuta, mi parlava del ‘paradiso dei comunisti’ nel quale lui sarebbe finito e aggiungeva sempre ‘non tutti, però’," ha scritto Scotto, convinto che Tortorella, se esiste, "nel paradiso dei comunisti ci andrà".
Un simbolo della Resistenza, Tortorella visse momenti cruciali della storia italiana. Nato a Napoli, trascorse la sua giovinezza a Milano per poi diventare partigiano a Genova. La sua carriera politica lo portò a diventare deputato e direttore dell’Unità, dove contribuì attivamente al dibattito politico degli anni ’70. La sua frase, "non importa in che posto stai, ma come ci stai," rimane un simbolo del suo rigore morale e politico.
La morte di Aldo Tortorella segna la fine di un’epoca e lascia un vuoto incolmabile nel panorama politico e sociale italiano. La sua vita e il suo impegno resteranno un faro per le future generazioni di antifascisti e sostenitori della giustizia sociale.