Trump sfratta i media tradizionali dal Pentagono per favorire testate di destra
L’amministrazione Trump ha compiuto una mossa controversa, ordinando a alcune delle principali testate giornalistiche statunitensi di lasciare i loro uffici all’interno del Pentagono. New York Times, NBC News, NPR e Politico dovranno abbandonare i loro spazi entro il 14 febbraio 2025, aprendo la strada a media considerati più favorevoli alla retorica di destra. Le testate che entreranno a far parte del “corridoio dei corrispondenti” sono il New York Post, One America News (OAN), Breitbart News e HuffPost.
Il portavoce del Dipartimento della Difesa, John Ullyot, ha giustificato questa decisione nel contesto di un “programma annuale di rotazione dei media”, che mira a garantire nuove opportunità di copertura anche a soggetti meno tradizionali. Tuttavia, questa giustificazione ha sollevato molte preoccupazioni tra i rappresentanti dei media tradizionali, i quali vedono in questa mossa un attacco alla pluralità dell’informazione.
Nonostante la revoca degli spazi fisici, le testate espulse potranno ancora partecipare ai briefing ufficiali. Tuttavia, l’assenza di un ufficio all’interno del Pentagono rappresenta un significativo ridimensionamento delle loro opportunità di copertura. La Pentagon Press Association ha reagito con fermezza, definendo la decisione “senza precedenti” e accusando il Dipartimento della Difesa di voler escludere testate con una storia consolidata di reportage professionale.
Charlie Stadtlander, portavoce del New York Times, ha sottolineato l’importanza dell’accesso ai media indipendenti. “Questa mossa ostacola una copertura giornalistica completa e imparziale del Pentagono,” ha dichiarato, evidenziando i timori per una maggiore limitazione della libertà di stampa.
La decisione di Trump di sostituire testate storicamente radicate nella narrazione politica con media più affini al suo operato non fa che accentuare il dibattito sul ruolo dei media nella democrazia americana. Con i cambiamenti in atto, il futuro della copertura giornalistica del Pentagono rimane incerto, mentre aumenta la preoccupazione riguardo alla diversità delle voci e delle prospettive nel panorama informativo.