Foiba di Basovizza imbrattata da scritte in lingua slava | È un attacco alla memoria nazionale o un atto di provocazione?

Trieste, atto vandalico alla foiba di Basovizza: Meloni parla di oltraggio alla memoria

Trieste, 8 febbraio 2025 – Nella mattinata di oggi, la storica foiba di Basovizza è stata teatro di un atto vandalico che ha suscitato sdegno e preoccupazione. Tre scritte in lingua slava sono comparse in prossimità del monumento, richiamando frasi emblematiche del passato, quali “Trst je nas” (“Trieste è nostra”) e “Smrt fasizmu svoboda narodu” (“Morte al fascismo, libertà al popolo”). La situazione si è aggravata con l’affermazione “Trieste è un pozzo”, un messaggio che ha scatenato reazioni immediate.

La foiba di Basovizza, luogo di memoria nazionale, in vista di una cerimonia ufficiale

L’episodio è avvenuto proprio a ridosso delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, in programma per lunedì, che vedrà la partecipazione della sottosegretaria alla Pubblica Istruzione, Paola Frassinetti. La Digos di Trieste è già al lavoro per identificare gli autori del gesto e chiarire le circostanze in cui si è verificato.

Meloni condanna l’atto: "Atto ripugnante che non resterà impunito"

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha immediatamente condannato l’accaduto, definendolo “un oltraggio ripugnante”. Meloni ha sottolineato che “la foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale”, da rispettare con silenzio e preghiera. La premier ha aggiunto che “oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe, ma significa oltraggiare la nazione intera”.

Le parole della Meloni evidenziano la gravità di un atto che alla vigilia di una commemorazione così significativa ha riacceso polemiche e tensioni, sollevando interrogativi sulla salvaguardia della memoria storica e sul rispetto dei valori fondanti della società italiana.

Mentre gli operatori sono stati prontamente inviati per rimuovere le scritte, la comunità e le istituzioni restano in attesa di ulteriori sviluppi dalle indagini della Digos, sperando che simili atti non si ripetano e che venga preservato il significato di luoghi come la foiba di Basovizza.