Razzismo sui Social: La Verità Sconvolgente Sui Messaggi Ingiuriosi a Moise Kean | Perché La Società È Ancora In Silenzio?

Ingiurie razziste a Moise Kean: la Fiorentina prende posizione e segnala gli autori

FIRENZE – Un brutto episodio di razzismo ha colpito l’attaccante della Fiorentina, Moise Kean, dopo la partita contro l’Inter. A seguito della sfida, il calciatore ha denunciato una serie di insulti a sfondo razzista, condividendo sui social network le offese ricevute. Le parole volgari e discriminatorie, tra cui “scimmia negra” e “non ci sono negri italiani”, sono state immortalate in screenshot da Kean, accompagnati da un breve e significativo commento: “Ancora, nel 2025”.

La reazione da parte dell’ACF Fiorentina è stata immediata e decisa. La società ha espresso la propria solidarietà al calciatore, definendo gli attacchi come “pesanti” e assicurando che “le persone autrici di tali gesti sono state tutte segnalate alle autorità competenti”. Questo intervento è un tentativo chiaro di affrontare la questione del razzismo che continua a permeare il mondo del calcio e della società.

Non è solo la Fiorentina a prendere posizione. Anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha espresso il proprio sostegno a Kean, sottolineando che “davanti al razzismo non si può e non si deve mai tacere. L’odio e la discriminazione non sono tollerabili. Moise Kean, Firenze è con te”. Questa dichiarazione evidenzia l’importanza di unire le forze contro qualsiasi forma di razzismo, sia nello sport che nella vita quotidiana.

In solidarietà a Kean si è fatto sentire anche Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale toscano, il quale ha affermato: “Basta razzismo. Solidarietà a Moise Kean, vittima di insulti vergognosi. Il calcio è passione, non odio”. Mazzeo ha sottolineato la necessità di una risposta forte da parte di istituzioni, club e tifosi, affermando che chi discrimina non ha posto nello sport né nella società.

L’europarlamentare del PD, Dario Nardella, ha rincarato la dose, sottolineando il coraggio di Kean nel denunciare le offese subite: “Gli insulti razzisti per il colore della pelle sono quanto di più meschino si possa immaginare. Chi li fa merita di essere totalmente ignorato”. Nardella ha concluso rimarcando che “nello sport come nella vita quotidiana c’è ancora tanta strada da fare per il rispetto della dignità delle persone”.

Questo increscioso episodio non solo illumina le luci sul razzismo persistente, ma anche sull’importanza di una risposta collettiva. La segnalazione degli autori degli insulti è un passo necessario verso una società più giusta e inclusiva, e un chiaro messaggio che nessuna forma di discriminazione può trovare spazio, né nel calcio né altrove.