Ostia: l’ex stabilimento ‘La Casetta’ escluso dal bando San Valentino
ROMA – L’ex stabilimento ‘La Casetta’, un tempo ritrovo esclusivo per vip, resta fuori dal nuovo bando per le concessioni demaniali scadute a Ostia. L’annuncio è stato dato dal direttore del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, Tommaso Antonucci, nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Campidoglio sugli stabilimenti balneari del litorale romano.
“Oggi, rispetto ad altri stabilimenti, è complicato mettere a bando ‘La Casetta’, perché è una struttura fortissimamente abbandonata, distrutta,” ha affermato Antonucci, evidenziando le gravi condizioni di degrado in cui versa l’ex stabilimento, che per anni è stato al centro di contenziosi legali e battaglie burocratiche.
Negli anni Novanta, ‘La Casetta’ era un punto di riferimento per celebrità e politici, ospitando personalità del calibro di Giulio Andreotti e Carlo Verdone, ma con il passare del tempo è caduta in uno stato di totale abbandono. Sequestri e denunce per abusi edilizi hanno caratterizzato la sua storia recente, così come un incendio avvenuto ad aprile 2024 che ha ulteriormente compromesso la struttura.
La storia di ‘La Casetta’ si intreccia con una serie di eventi legali che hanno visto protagonisti i suoi gestori, accusati di difformità edilizie. Il Tribunale di Roma, nel 2019, aveva assolto i gestori da tali accuse, ma i danni erano già stati inflitti. Al momento, la struttura è abitualmente frequentata da senza dimora e occupata in più momenti.
Il bando San Valentino, che si appresta a essere pubblicato il 14 febbraio, si concentrerà su altre aree di Ostia e coinvolgerà 31 concessioni demaniali. Tuttavia, sette stabilimenti, inclusa ‘La Casetta’, non rientreranno nel bando, lasciando incertezze sia per loro che per altre strutture in amministrazione giudiziaria, come l’Hakuna Matata e Il Village Beach.
I dettagli del nuovo bando evidenziano le aree incluse, comprese varie spiagge e ristoranti, ma il futuro di ‘La Casetta’ rimane incerto. Per ora, l’amministrazione capitolina deve affrontare un’ulteriore attesa prima di poter intraprendere qualsiasi azione per rinvigorire questa storica struttura, simbolo del glamour di un’epoca ormai passata.