Studenti rinominano piazze per un 19enne morto sul lavoro | Le istituzioni ignorano la tragedia?

In tre città gli studenti “intitolano” piazze al 19enne morto sul lavoro per una fuga di ammoniaca

L’azione coordinata a Napoli, Torino e Padova: l’appello per la "verità e giustizia per Patrizio Spasiano

NAPOLI – Nella notte tra il 12 e il 13 febbraio, diverse piazze italiane sono state rinominate in memoria di Patrizio Spasiano, il giovane di 19 anni tragicamente scomparso a causa di una fuga di ammoniaca mentre lavorava in una fabbrica di Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta. Gli studenti e le studentesse dei Collettivi Autorganizzati Universitari (Cau) hanno deciso di onorare la sua memoria intitolando piazza Municipio a Napoli, via del Santo e piazza delle Erbe a Padova e piazza Santa Giulia a Torino.

L’iniziativa è stata accompagnata da striscioni e messaggi forti, tra cui il testo che recita: “Silenzio = complicità. Istituzioni complici di chi uccide sui posti di lavoro. Verità e giustizia per Patrizio Spasiano”. Gli studenti hanno voluto così rompere il silenzio che aleggia attorno alla morte del giovane, sostenendo l’appello della sua famiglia.

“Tra le strade della nostra città – spiegano i Cau – continuerà a vivere il nome di Patrizio Spasiano, che lo scorso 10 gennaio è stato ucciso sul posto di lavoro.” Questo gesto simbolico ha lo scopo di portare attenzione sulle problematiche della sicurezza sul lavoro e sui diritti dei giovani lavoratori. “Non permetteremo che un ragazzo come noi, che stava costruendo il proprio futuro, venga dimenticato”, aggiungono gli studenti.

L’assenza di una risposta da parte delle istituzioni ha suscitato vive polemiche. “Il governo e le forze d’opposizione non hanno speso una parola per l’accaduto, il sindaco di Napoli non si è nemmeno degnato di inviare una lettera di cordoglio,” lamentano gli attivisti. Queste parole evidenziano un profondo malcontento nei confronti delle autorità, accusate di ignorare la vita e il sacrificio dei giovani, spesso costretti a lavorare in condizioni precarie.

“Siamo pronti a lottare al fianco della famiglia di Patrizio,” affermano con determinazione gli studenti. “Non permetteremo che cali l’attenzione su questa storia: noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo.” La loro lotta non è solo per Patrizio, ma per tutti coloro che ogni giorno affrontano le difficoltà del mercato del lavoro, lottando per un futuro migliore.

In un’epoca in cui la salvaguardia dei diritti dei lavoratori è più che mai fondamentale, l’azione degli studenti di Napoli, Torino e Padova rappresenta un grido di giustizia e un invito alla responsabilità collettiva. La loro voce, unita per chiedere “verità e giustizia”, ci ricorda che ogni vita, anche la più giovane, ha un valore inestimabile e merita di essere tutelata, rispettata e, soprattutto, mai dimenticata.