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Rubio a Gerusalemme: Netanyahu avverte, âSi apriranno le porte dellâinfernoâ senza il ritorno degli ostaggi
ROMA â La tensione continua a serpeggiare nel Medio Oriente, mentre il segretario di Stato americano Marco Rubio ha intrapreso la sua prima visita ufficiale a Gerusalemme. Ad accoglierlo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha riaffermato la necessitĂ di un fronte unito contro le minacce regionali, sottolineando in modo drammatico l’urgenza della situazione riguardante gli ostaggi.
âSe tutti i nostri ostaggi non torneranno, si apriranno le porte dellâinfernoâ, ha dichiarato Netanyahu, gettando un velo di inquietudine su un conflitto giĂ carico di tensioni. La ripetuta affermazione del premier indica non solo la gravitĂ della situazione, ma anche la determinazione di Israele a negoziare con fermezza il ritorno degli ostaggi.
Rubio ha sostenuto il messaggio di Netanyahu, dichiarando che il presidente Trump e il governo statunitense sono sulla stessa lunghezza d’onda. âHamas non può continuare a essere la forza dominante a Gaza e deve essere eliminataâ, ha affermato. Questa posizione dura segna un cambiamento significativo nella strategia americana verso il gruppo militante, accusato di perpetuare la violenza nella regione.
Il colloquio tra i due leader non si è limitato solo alla questione degli ostaggi. La conversazione ha preso di mira anche l’Iran, descritto come âprincipale fonte di instabilitĂ â. Rubio e Netanyahu hanno concordato che non è consentito all’Iran di sviluppare armi nucleari, e hanno espresso la necessitĂ di allontanare qualsiasi forma di aggressione iraniana dalla Siria sudoccidentale. âIsraele e America sono spalla a spalla nel contrastare questa minacciaâ, ha rimarcato Rubio, enfatizzando una partnership strategica che registra un’intensificazione in questo contesto di crescente apprensione regionale.
Il viaggio di Rubio coincide con l’invio da parte degli Stati Uniti di bombe pesanti in Israele, una decisione che il ministro della Difesa israeliano, Yoav Katz, ha definito âun bene significativo per lâaeronautica e lâIDFâ, dimostrando la profonditĂ dell’alleanza tra i due paesi. Katz ha utilizzato queste parole per rimarcare l’impegno reciproco a garantire la sicurezza e la stabilitĂ nella regione.
Infine, è previsto che Netanyahu convochi un gabinetto di sicurezza e politica per una discussione approfondita sulla fase due dell’accordo di tregua e riguardo al rilascio degli ostaggi. In un momento di grande incertezza, la determinazione di entrambi i leader a lavorare insieme potrebbe rappresentare un punto cruciale nella gestione della crisi attuale in Medio Oriente.
La visita di Rubio a Gerusalemme rappresenta quindi un momento critico, segnato da dichiarazioni forti e da unâalleanza strategica che promette di affrontare le sfide imminenti con una sola voce e una visione condivisa.