Criptovaluta in fiamme: il post di Milei scatenò un disastro finanziario | I sostenitori svelano l’inaspettata verità!

In Argentina, lo scandalo Milei: la criptovaluta affossa la borsa

Il presidente annulla il post controverso, ma l’opposizione lo accusa di frode

Il principale indice azionario della borsa di Buenos Aires, l’S&P Merval, ha registrato questa mattina un drammatico calo del 4%. Questo crollo è il risultato diretto dello scandalo che ha coinvolto il presidente argentino, Xavier Milei, il quale è accusato di aver sostenuto una manovra speculativa legata a una criptovaluta poco conosciuta attraverso un post sui social.

Le opposizioni hanno annunciato la richiesta di impeachment per il suo coinvolgimento nell’affare di criptovaluta, il cui prezzo, dopo la condivisione del post su X, è schizzato da pochi centesimi a quasi 5 milioni di dollari, per poi tornare rapidamente ai valori originali in meno di tre ore. Questo fenomeno ha provocato perdite ingenti tra gli investitori, che si sono ritrovati a fronteggiare un’improvvisa ed inaspettata debacle finanziaria.

La dinamica del “pump & dump”

Il noto esperto di criptovalute, Pablo Sabbatella, ha illustrato come sia avvenuta la manipolazione dei prezzi, descrivendo la manovra come un classico esempio di “pump and dump”. Si tratta di una frode in cui il prezzo di una criptovaluta viene gonfiato artificialmente per poi vendere a un prezzo più alto, con guadagni che per alcuni investitori hanno oscillato tra i quattro e gli 87 milioni di dollari. "Questo tipo di frode," ha spiegato Sabbatella, "agisce sulla scia dei social media, amplificando la portata di contenuti e possibilità di guadagno".

Il post del presidente

Nella controversa pubblicazione, Milei dichiarava che un progetto privato sarebbe stato finalizzato a sostenere la crescita dell’economia argentina, linkando la criptovaluta $Libra, sviluppata dal Kip Protocol. Poco dopo, il post è stato rimosso, ma le conseguenze si sono fatte sentire immediatamente, con milioni di dollari bruciati in pochi minuti, come riportato da Dexscreener. Hayden Mark Davis, uno dei fondatori di Kip Protocol, ha accusato il governo Milei di aver cambiato rotta all’improvviso, compromettendo il progetto.

Le accuse e le denunce

L’opposizione ha rapidamente avviato procedimenti legali, chiedendo la messa in stato d’accusa per Milei. Un gruppo di avvocati e studiosi ha presentato una denuncia per associazione a scopo di frode, denunciando l’esistenza di un’illecita associazione capace di compiere diversi atti fraudolenti. Jonatan Baldiviezo, uno degli avvocati coinvolti, ha dichiarato che le azioni di Milei sono state “essenziali” in questa frode, che ha violato le leggi sull’etica pubblica.

La difesa di Milei

In risposta alle accuse, Milei ha affermato di non aver avuto conoscenza dei reali dettagli del progetto al momento della pubblicazione del post, comunicando di aver deciso di rimuoverlo non appena informato. L’Ufficio di Presidenza ha assicurato che l’Ufficio per l’anti-corruzione è stato attivato e collaborerĂ  con le indagini, definendo la condivisione della notizia come un gesto comune per promuovere iniziative imprenditoriali.

Il sostegno politico

Nonostante le critiche, alcuni membri del governo, come la ministra della Sicurezza Patricia Bullrich, hanno difeso Milei, sottolineando il diritto alla libertĂ  di espressione del presidente e paragonando il post su X a una normale visita a fabbriche, distaccandolo quindi da possibili attivitĂ  di lobbying.

La situazione in Argentina rimane tesa, con il futuro politico di Milei appeso a un filo mentre gli investitori e il pubblico osservano attentamente gli sviluppi di questo scandalo.