
BOLOGNA – Femminicidio in discussione: la provocatoria dichiarazione di un consigliere di Fdi infiamma il dibattito in Aula.
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna è nuovamente al centro di un acceso confronto sul tema del femminicidio, nel corso dell’adesione alla campagna europea “Safe place for women”. Obiettivo della risoluzione, sostenuta dalla maggioranza, è quello di trasformare la regione in un "luogo sicuro per le donne", ma il dibattito trova un’immediata opposizione da parte del centrodestra, e in particolare di Fratelli d’Italia.
Il contro-argumento di Bocchi rivela una visione controversa riguardo alla violenza di genere. Priamo Bocchi, consigliere regionale di Fdi, ha infatti sollevato un vero e proprio polverone alludendo a una “perdita di virilità” da parte degli uomini come causa dei femminicidi. Secondo Bocchi, questa condizione porterebbe gli uomini, quando respinti dalle donne, a un malessere tale da sfociare in episodi di violenza. La sua provocazione non si ferma qui: "Perché non fare una legge sugli ‘anzianicidi’?", ha domandato, riflettendo su un presunto principio di universalità della legge.
Le reazioni degli esponenti del Partito Democratico sono subito giunte a chiarire la posizione della maggioranza. "Non ha nulla a che vedere con la violenza di genere una presunta perdita di virilità", ha affermato Simona Lembi, sottolineando l’assenza di fondamento nella comparazione tra femminicidio e anzianicidi. Marcella Zappaterra, promotrice della risoluzione, ha aggiunto: "Purtroppo, per molti, la violenza di genere è vista come un attacco verso qualsiasi individuo, ma il femminicidio è un problema che colpisce le donne in modo specifico".
Anche all’interno del centrodestra, le opinioni sembrano dividersi. Elena Ugolini, esponente di Rete Civica, ha riconosciuto la presenza di violenze esplicite e implicite nei confronti delle donne, invitando a una chiara condanna di tali atti. Da parte sua, Valentina Castaldini di Forza Italia ha evidenziato l’importanza di un approccio più ampio: “Il mio auspicio è che l’Emilia-Romagna possa diventare un luogo sicuro non solo per le donne, ma anche per tutte le persone.”
La discussione sull’interpretazione del femminicidio continua a sollevare interrogativi e a dividere la politica regionale. Mentre il dibattito si infiamma, numerose voci si alzano a sostegno della lotta contro la violenza di genere, sottolineando la necessità di politiche efficaci e mirate che affrontino il problema in modo diretto e consapevole. In questo scenario complesso e conflittuale, emerge un’unica certezza: la necessità di un cambiamento culturale profondo per garantire sicurezza e dignità a tutte le donne.