La lotta contro il cancro infantile: storie di resistenza e speranza | La verità che pochi conoscono sulle guarigioni che cambiano la vita

Cancro infantile: le storie di coraggio al congresso Fiagop emozionano e ispirano

ROMA – Il 19 febbraio 2025, nell’Aula Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, si è tenuto un congresso dal forte significato sia scientifico che umano, incentrato sulla realtà dell’oncologia pediatrica in Italia. Al centro del dibattito, le toccanti testimonianze di quattro giovani donne: Sara, Martina, Carmen e Daniela, che hanno condiviso le loro esperienze di lotta contro il cancro.

Sara, originaria di Napoli, è stata una pioniera della resistenza. A soli 11 anni ha ricevuto la diagnosi di un tumore di Wilms, costringendola a trasferirsi a Roma per curarsi. "Non è stato facile lasciare la mia casa e i miei affetti", ha raccontato. "Ma il supporto all’ospedale e da associazioni come ‘La Casa di Peter Pan’ è stato fondamentale nella mia guarigione." Dopo un percorso complesso, oggi Sara guarda al futuro con speranza ad incoraggia chi affronta la stessa battaglia: "Lottate, sorridete e chiedete aiuto."

Martina, 21 anni e di Bari, ha vissuto un’esperienza simile, ma con un pizzico di fortuna. A 17 anni, a seguito di sintomi apparentemente innocui, le è stato diagnosticato un linfoma. "Un fulmine a ciel sereno", ricorda. "Ho avuto la fortuna di essere curata in un’eccellenza clinica che ha saputo unire competenze mediche e supporto emotivo." La giovane attribuisce parte della sua forza al lavoro integrato del team medico: "Sei circondato da chi ti aiuta a superare momenti terribili."

Carmen, 16 anni, rappresenta un caso raro. Diagnostica con un astrocitoma pilocitico all’età di un anno, vive da 15 anni la sua battaglia. "Anche se la mia vita è segnata dalla malattia, ho imparato a non sentirmi inferiore", afferma, citando il sostegno fondamentale ricevuto dai medici, che considera come una famiglia. La resilienza e la determinazione di Carmen infondono coraggio e speranza.

Daniela, 47 anni e oggi endocrinologa, fa un salto indietro nel tempo. La sua storia risale agli anni ’80, quando le cure in oncologia pediatrica erano agli albori. "All’epoca non c’erano molte delle risorse attuali", racconta. "Ma i genitori che hanno fondato associazioni di volontariato hanno aperto la strada per un cambiamento fondamentale." Daniela ricorda le sue esperienze in ospedale come formative e sottolinea l’importanza del lavoro svolto oggi dai medici moderni.

I NUMERI PARLANO CHIARO: ogni anno in Italia ci sono circa 1.400 nuovi casi di cancro in bambini tra 0 e 14 anni, e 800 in adolescenti tra i 15 e i 19 anni, sottolineando un’emergenza sanitaria di grande rilevanza. Durante l’evento, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, ha evidenziato i progressi significativi nel trattamento dei tumori pediatrici: “Oggi, l’80% dei bambini colpiti guarisce, ma il nostro obiettivo è raggiungere il 100%”.

Un annuncio che ha suscitato un vivace dibattito su come migliorare ulteriormente le percentuali di guarigione. La presidente di Aieop, Paola Mastronuzzi, ha espresso che “ogni bambino ha diritto a vivere una vita intera, come se non si fosse mai ammalato”.

In questo contesto, l’apporto delle associazioni diventa cruciale. Il presidente di Fiagop, Paolo Viti, ha ribadito il messaggio di unità e collaborazione: "Dobbiamo lavorare insieme per supportare le famiglie e promuovere la ricerca." La cura psicologica, infatti, è emersa come un tema importante, con interventi mirati per il supporto non solo dei pazienti, ma anche dei loro familiari.

Le innovazioni terapeutiche, incluso l’uso dell’intelligenza artificiale, rappresentano il futuro delle cure oncologiche. Franco Locatelli, esperto del settore, ha parlato dell’importanza di investire in ricerca per garantire la migliore assistenza ai bambini malati.

Questo congresso ha dimostrato che la lotta contro il cancro pediatrico non è solo una battaglia medica, ma un impegno collettivo. Con il sostegno di esperti, famiglie e associazioni, l’auspicio è di continuare a migliorare le cure e la qualità della vita di chi affronta questa sfida devastante. La resilienza delle testimonianze di Sara, Martina, Carmen e Daniela non sono solo storie di sofferenza, ma di speranza e determinazione che ispirano una generazione intera.