
Caso Paragon, il Ministro Nordio chiarisce: "Nessuna intercettazione dalla Polizia penitenziaria"
*ROMA â Durante il question time alla Camera dei Deputati, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto fermamente a unâinterrogazione presentata dal gruppo di Italia Viva riguardante il controverso caso Paragon. In un clima di crescente preoccupazione per le possibili violazioni della privacy, Nordio ha dichiarato: âNessuna persona è mai stata intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024, e nessuna persona è mai stata intercettata dalla Polizia penitenziaria. Certa stampa e chi fa insinuazioni non vere, magari ne risponderĂ *.â
Il riferimento del Ministro è alla tecnologia spyware denominata Paragon, che ha colpito globalmente novanta tra giornalisti e attivisti, di cui sette localizzati in Italia. Paragon, sviluppato dalla compagnia israeliana Paragon Solution, è noto per essere stato fornito a governi e agenzie di intelligence, principalmente degli Stati Uniti e di alleati strategici.
Nordio ha voluto chiarire ulteriormente il processo legato alle intercettazioni, sottolineando che tali attivitĂ sono sempre autorizzate dallâautoritĂ giudiziaria. "Lo svolgimento delle attivitĂ di intercettazione è sempre delegato dallâautoritĂ giudiziaria, quindi dalle Procure ordinarie e DDA. Le spese per le intercettazioni sono liquidate direttamente dallâautoritĂ giudiziaria e poi comunicate al ministero della Giustizia, quindi nessuna competenza nel merito è del Dapâ, ha confermato il Ministro.
In merito alla gestione delle intercettazioni, Nordio ha affermato: âPosso assicurare che nessun contratto è mai stato stipulato dal Dap o dalle dipendenti direzioni generali con qualsivoglia societĂ di qualsiasi tipo. Le intercettazioni si fanno solo su autorizzazione dellâautoritĂ giudiziaria.â Questa dichiarazione mira a dissipare le informazioni allarmanti circolate nei media e ritenute fuorvianti, assicurando la trasparenza del processo governativo.
Il caso Paragon continua a suscitare dibattito pubblico e preoccupazione, sia per lâuso di tecnologie di sorveglianza, sia per le implicazioni etiche connesse. La risposta del Ministro Nordio rappresenta un tentativo di rassicurare i cittadini sullâintegritĂ delle istituzioni e sulla legalitĂ delle operazioni di intercettazione in Italia.