
La Santanchè difende il suo stile e la sua carriera: “Non sarò mai come voi, avrò sempre il mio tacco a spillo”
ROMA – In un clima di tensione e polemiche, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, è intervenuta alla Camera dei Deputati in occasione della discussione sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti dal Movimento 5 Stelle (M5S). Con una dissertazione che ha sollevato un grande clamore, la Santanchè ha affermato: “Volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza”, e ha dichiarato di non avere nulla da temere, promettendo di difendersi in tribunale.
Durante il suo intervento, Santanchè ha esaltato la propria immagine e il suo stile di vita. “Sono il vostro male assoluto perché sono una donna libera, perché porto i tacchi da 12 centimetri”, ha affermato, sottolineando con orgoglio la sua scelta di sempre vestirsi bene e di prendersi cura di sé. Ha difeso le sue aziende, il Twig e il Billionaire, definendole “realtà che danno posti di lavoro” e ha messo in luce come anche chi la critica possa in passato aver cercato il suo supporto.
La ministra ha proseguito, affermando che “nelle mie borse non c’è paura” e ha insistito sul fatto di non avere nulla da nascondere. Riguardo alle accuse mosse contro di lei, ha dichiarato: “Mi trovo oggi a rispondere per la seconda volta a una mozione di sfiducia”, evidenziando che i fatti contestati risalgono a prima del suo giuramento da ministro. Ha ribadito la sua fiducia nella magistratura e ha espresso la volontà di affrontare tutte le accuse in ogni sede giudiziaria.
Un altro punto cruciale del discorso è stato il suo coinvolgimento nella cassa integrazione legata all’emergenza Covid. Santanchè ha chiarito: “Il mio coinvolgimento è stato limitato a decidere di accedere al beneficio a tutela della salvaguardia dei posti di lavoro”, difendendo la sua decisione come una pratica comune tra le aziende italiane.
Rivolgendosi direttamente alla deputata M5S Vittoria Baldino, ha contrattaccato: “Mi accusate di conflitto di interesse per la mia competenza, ma questo mi fa sorridere”. La ministra ha concluso sostenendo che la competenza non dovrebbe essere considerata una colpa, soprattutto di fronte a chi critica senza basarsi su meriti.
Con un mix di provocazione e determinazione, Daniela Santanchè ha lasciato il segno in un dibattito che ha messo in evidenza le profonde divisioni politiche in corso nel Paese e il rapporto tra immagine e politica, confermando la sua intenzione di non essere snaturata dalle pressioni altrui, mantenendo sempre il suo inconfondibile stile.