Ucraina nella Nato: la verità che potrebbe sconvolgere l’Europa | Perché il governo italiano dice no ai soldati sul campo?

Fazzolari: “L’Ucraina nella Nato non è esclusa, l’invio di soldati italiani non è all’ordine del giorno”

Roma, 25 febbraio 2025 – In un contesto internazionale sempre più incerto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, ha chiarito la posizione del governo italiano riguardo alla guerra in Ucraina. Durante la presentazione della medaglia celebrativa ‘Due anni di resistenza ucraina’, Fazzolari ha affrontato temi cruciali, come il possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO e la questione dell’invio di truppe italiane nel conflitto.

“Il governo non ha cambiato rotta”, ha dichiarato Fazzolari, sottolineando che le affermazioni dei membri dell’esecutivo rimangono coerenti. Questo segnale di stabilità arriva in un momento in cui la comunità internazionale si interroga su come procedere nelle trattative per la pace. Il sottosegretario ha anche commentato le recenti posizioni dell’amministrazione Trump, evidenziando che “l’obiettivo di tutti è quello di arrivare a una pace sostenibile per l’Ucraina e per l’Europa”.

Parlando dell’aggressione russa contro l’Ucraina, Fazzolari ha affermato che l’atto è universally riconosciuto e ha invitato a non dimenticare il contesto attuale. “Quando avremo informazioni più concrete, potremo commentare ulteriormente”, ha aggiunto, manifestando una certa riserva sulle speculazioni politiche in corso.

Un tema centrale del discorso è stato l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. “Non è escluso”, ha evidenziato Fazzolari, esprimendo che si sta discutendo attivamente di come l’inclusione ucraina nella Nato potrebbe costituire una soluzione sicura al conflitto che attanaglia l’Europa orientale. Ha anche espresso preoccupazione riguardo alla possibilità di una spartizione dell’Ucraina, avvertendo che “dovrebbero essere d’accordo gli ucraini”, un chiaro monito agli interessi di potenze esterne.

L’idea di inviare truppe italiane come forza di interposizione è stata categoricamente esclusa. “Non è all’ordine del giorno”, ha affermato il sottosegretario, spiegando che l’idea di un cordone militare tra russi e ucraini non rappresenta la soluzione migliore. Fazzolari ha specificato che “non c’è mai stata una forza di interposizione internazionale tra due eserciti di questa portata”, riflettendo sulla complessità e i rischi di una simile operazione.

In risposta alle proposte francesi, Fazzolari ha chiarito ulteriormente la posizione dell’Italia: “L’Italia non la reputa la soluzione più efficace”. In un conflitto con più di un milione di soldati armati da entrambe le parti, qualsiasi tentativo di interposizione risulta incredibilmente problematico. La riflessione si sposta, così, sull’eventuale partecipazione italiana a missioni internazionali sotto l’egida dell’ONU, ma in un contesto di pace ben definito.

La posizione italiana sull’Ucraina e le dinamiche di sicurezza in Europa restano dunque al centro del dibattito internazionale, mentre il governo prosegue nel cercare soluzioni adeguate per garantire stabilità nella regione.