
Gaza, il futuro dell’accordo di cessate il fuoco: le truppe israeliane restano nel Corridoio Filadelfia
Gaza – Le tensioni sul campo stanno crescendo mentre le autoritĂ israeliane hanno confermato che non hanno intenzione di ritirare le proprie truppe dal Corridoio Filadelfia, un’importante area di confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Un funzionario israeliano, che ha richiesto di rimanere anonimo, ha comunicato questa decisione ai principali media locali. Questa scelta rappresenta un nodo cruciale nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco stipulato a metĂ gennaio con il gruppo militante Hamas.
La smobilitazione delle forze israeliane dal confine era prevista come parte dell’accordo, la cui fase iniziale è ora in dirittura d’arrivo. Infatti, Hamas ha rilasciato tutti i 33 ostaggi previsti, mentre Israele ha restituito decine di prigionieri, culminando nella liberazione di 640 prigionieri solo la notte scorsa. Tuttavia, il futuro del cessate il fuoco diventa sempre piĂą incerto con l’approssimarsi della seconda fase, prevista per sabato prossimo.
Secondo il comunicato riportato dal Times of Israel, Israele mantiene una posizione netta: “Non lasceremo il Corridoio di Filadelfia”. Il governo israeliano giustifica questa scelta con la necessitĂ di prevenire il riarmo di Hamas e l’ingresso di armi attraverso il contrabbando. Nonostante l’accordo mediato da Qatar, Stati Uniti ed Egitto, che prevede il ritiro delle truppe entro il 9 marzo, i funzionari israeliani sembrano esitanti a fare questo passo.
La prima fase di cessate il fuoco è cominciata il 19 gennaio, e i negoziati per la seconda fase avrebbero dovuto riprendere il 3 febbraio. Tuttavia, l’insediamento del presidente Donald Trump ha complicato ulteriormente la situazione. La nuova amministrazione ha adottato una linea politica divergente da quella del suo predecessore, Joe Biden, abbandonando alcune richieste fondamentali di Hamas, come il ritorno degli sfollati a Gaza.
Il piano proposto da Trump, che prevede il trasferimento della popolazione di Gaza verso Egitto e Giordania, ha suscitato forti critiche e opposizioni, non solo da parte di questi paesi ma anche all’interno di Israele. Nonostante ciò, Tel Aviv si è dichiarata favorevole a questa iniziativa, creando ulteriori tensioni nei negoziati in corso e mettendo in discussione la stabilitĂ dell’accordo di cessate il fuoco.
Mentre la situazione si evolve rapidamente, la testata statunitense Axios segnala che i responsabili della sicurezza interna israeliana avrebbero consigliato a Netanyahu di considerare una proroga della prima fase del cessate il fuoco o di riprendere i negoziati per la seconda fase. I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere se l’intesa potrà resistere alle pressioni politiche e militari in campo. La comunità internazionale osserva con attenzione, mentre la popolazione di Gaza attende disperatamente una soluzione duratura.