Hacker filorussi si scagliano contro il Quirinale | È davvero tutto sotto controllo?

Il Quirinale smentisce attacchi informatici: il gruppo NoName057(16) nel mirino delle istituzioni italiane

ROMA – Non si fermano gli attacchi informatici del gruppo filorusso NoName057(16), che negli ultimi giorni ha preso di mira numerosi portali istituzionali, tra cui il sito della Presidenza della Repubblica e quello del Consiglio superiore della magistratura. Tuttavia, dal Quirinale è giunta una smentita ufficiale: “Il sito non è stato oggetto di alcun attacco informatico.”

Il report sulle attività recenti degli hacker rivela che il portale del Quirinale ha mostrato un rallentamento, mentre il sito del Csm è rimasto del tutto irraggiungibile. In questo raid informatico, gli hacker hanno anche colpito la sezione romana di Fratelli d’Italia, oltre a Poste Italiane e ai portali comunali di Pescara, Doues e Bionaz. Le contromisure, purtroppo, giungono a posteriori, quando i server già subiscono il peso delle richieste dannose.

Secondo il rapporto stilato da Radware, NoName057(16) si è affermato come uno dei gruppi di hacktivisti più aggressivi al mondo, con un totale di 4.767 attacchi all’attivo, superando significativamente il gruppo Rippersec, fermo a 1.388 attacchi. La situazione per l’Italia, tuttavia, si era dimostrata meno critica nel 2024, con una minore incidenza di attacchi informatici rispetto a Paesi come Francia, Spagna, Regno Unito e Germania, dove i numeri oscillavano tra i 404 e i 586 attacchi.

Il cambio di rotta è avvenuto a partire dalla metà di febbraio, quando il presidente Sergio Mattarella ha paragonato la Russia al Terzo Reich, dichiarazione che ha provocato la veemente reazione di Mosca e di cui si avvertono già le conseguenze nel cyberspazio.

La crescente aggressività degli attacchi informatici solleva interrogativi sulle misure di sicurezza adottate dalle istituzioni italiane. La speranza è che, attraverso un’analisi più approfondita e tempestiva, sia possibile prevenire futuri attacchi e garantire il funzionamento dei servizi pubblici in un contesto sempre più vulnerabile.