Orban chiede colloqui diretti con la Russia | L’Unione Europea è veramente unita?

Ucraina: Orbán scrive all’UE, propone colloqui diretti con la Russia

Roma – In una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio dell’Unione Europea António Costa, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha proposto di avviare colloqui diretti con la Russia, suggerendo di emulare l’approccio degli Stati Uniti. Questo nuovo intervento giunge in un momento di crescente pressione politica all’interno dell’Unione Europea riguardo alla crisi in Ucraina.

Il giornalista ungherese Szabolcs Panyi ha commentato l’iniziativa del premier, sottolineando che mentre i leader dell’UE esprimono solidarietà al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Orbán sembra voler minare l’unità dell’Unione. “L’Ungheria sta diventando il cavallo di Troia di Trump, come già è stata per Cina e Russia”, ha affermato Panyi.

Nella lettera, il primo ministro Orbán esprime il proprio disappunto per le differenze strategiche tra i membri dell’UE nell’affrontare la questione ucraina. Indica che “è diventato evidente che ci sono differenze strategiche nel nostro approccio all’Ucraina che non possono essere superate tramite stesura o comunicazione”. Questa affermazione segna un chiaro segnale di una crescente divisione interna tra i Paesi membri.

Un punto cruciale sollevato dal premier riguarda la recente Risoluzione 2774 adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che richiede la fine del conflitto in Ucraina senza menzionare esplicitamente le responsabilità russe o l’invasione di Putin. Secondo Orbán, “un tentativo di adottare conclusioni scritte da parte del Consiglio europeo sull’Ucraina proietterebbe un’immagine di un’Unione europea divisa”.

In vista del prossimo Consiglio Europeo che avrà luogo il 6 marzo, Orbán ha avvertito che sarebbe opportuno evitare illustrazioni scritte sull’Ucraina e piuttosto focalizzarsi sull’adesione alla suddetta Risoluzione 2774.

A conferma del suo sostegno a Donald Trump, il premier ungherese ha anche commentato un recente incontro tra Trump e Zelensky, affermando: “Gli uomini forti fanno la pace, quelli deboli la guerra. Oggi il presidente Donald Trump si è schierato coraggiosamente per la pace”. Questo intervento si colloca in un contesto di tensioni diplomatiche crescenti e solleva interrogativi sull’unità e sulla strategia dell’Unione Europea di fronte alla crisi ucraina.

La proposta di Orbán, insieme alle sue affermazioni su Trump, mette in evidenza la complessità e la delicatezza della situazione, evidenziando come le divergenze all’interno dell’Unione possano influenzare significativamente le dinamiche del conflitto in corso in Ucraina.

Il futuro delle relazioni tra l’UE e la Russia potrebbe dunque dipendere dalla capacità dei leader europei di trovare un linguaggio comune che non comprometta l’unità dell’Unione stessa, mentre si preparano ad affrontare una nuova fase di tensione e negoziazione.