
Rinnovabili in Sicilia: 61,5 milioni per le Comunità energetiche
La Regione Siciliana annuncia un significativo investimento nel settore delle energie rinnovabili, con un cofinanziamento di 61,5 milioni di euro destinato a supportare i progetti delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) che coinvolgono i Comuni dell’isola. Questo intervento, approvato nella seduta di giunta del 27 febbraio 2025, è parte integrante dell’Azione 2.2.2 del Programma Operativo FESR Sicilia 2021-2027, mirato alla promozione della creazione di comunità energetiche.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha illustrato l’importanza di questa iniziativa, affermando che si tratta di un “programma regionale ambizioso”. Schifani ha aggiunto: “Poniamo così la Sicilia all’avanguardia nel panorama nazionale. Questo cofinanziamento consentirà ai Comuni di ottenere negli anni importanti rientri finanziari grazie alla realizzazione di impianti di autoconsumo diffuso.”
L’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, ha sottolineato che, attualmente, in Italia sono attive solo 46 Cer. Con questo nuovo intervento, il governo siciliano ambisce a creare 150 nuove comunità energetiche entro la fine del ciclo di programmazione, mettendo così la Sicilia al primo posto per diffusione e potenza installata di impianti condivisi. Di Mauro ha confermato l’impegno dell’assessorato nella spesa dei fondi europei, in linea con le normative europee e il Piano nazionale per l’energia e il clima.
La procedura di attuazione prevede una valutazione a sportello dei progetti presentati dalle Cer che rispettano i requisiti del bando. I contributi, a fondo perduto, possono coprire fino al 40% delle spese ammissibili, con un massimo di 420 mila euro. È importante notare che i lavori non possono iniziare prima della presentazione della domanda.
I progetti finanziabili riguardano la costruzione o il potenziamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili, con una potenza nominale non superiore a 1 megawatt, localizzati in Sicilia e connessi alla rete di distribuzione. Gli impianti dovranno essere operativi entro due anni dalla concessione del contributo, comunque non oltre il 30 giugno 2027.
Con queste azioni, la Regione Siciliana si prepara a un futuro energetico più sostenibile, entrando in una nuova fase di sviluppo ecologico e incentivando la collaborazione tra istituzioni locali e comunità.