Trasferimento shock: Filippo Turetta nel braccio comune dei detenuti | Rischio di vendetta e paura tra i condannati!

Filippo Turetta lascia la sezione protetta del carcere: trasferito tra i detenuti comuni

Romano, 1 marzo 2025 – Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha lasciato oggi la sezione protetta del carcere di Verona per essere trasferito tra i detenuti comuni. Il giovane, che ha solo 23 anni, si trovava in un’area dedicata a chi è accusato di violenza di genere e il suo spostamento è stato motivato da ragioni di sovraffollamento. La decisione sembra essere una parte della volontà dell’amministrazione penitenziaria di permettere a tutti i detenuti di accedere a percorsi di riabilitazione e recupero.

Turetta è in carcere dal 25 novembre 2023, dopo essere stato arrestato a Lipsia dopo una lunga fuga. La sua vicenda ha suscitato ampio dibattito e ha colpito profondamente l’opinione pubblica italiana.

La preoccupazione dei legali

Dopo l’annuncio del trasferimento, sono emerse forti preoccupazioni da parte degli avvocati di Turetta, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. I legali hanno immediatamente richiesto una riassegnazione alla sezione protetta, evidenziando il rischio di ritorsioni personali da parte degli altri detenuti. Questa richiesta è motivata dalla giovane età del loro assistito, dalla gravità del reato e dalla risonanza mediatica della vicenda, che ha creato un clima di violenza e tensione, sia verbale che reale.

"L’interesse mediatico, diffuso e morboso, ha generato una situazione di potenziale pericolo", hanno dichiarato i legali, sottolineando come il caso Turetta abbia colpito l’immaginario collettivo, suscitando un sentimento di orrore all’interno della comunità nazionale.

Ritardi nella consegna della sentenza

Nel frattempo, i tempi per la consegna delle motivazioni della sentenza di condanna, inizialmente previsti per il 3 marzo, sono stati prorogati di 40 giorni. La Corte d’Assise di Venezia, presieduta da Stefano Manduzio, ha confermato che le motivazioni verranno rese note solo a metà aprile. Questo slittamento aggiuntivo alle già lunghe tempistiche legali apre interrogativi sull’evoluzione della vicenda e sul benessere anche psicologico di Turetta nel nuovo contesto penitenziario.

La situazione di Turetta continua a tenere alta l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, in attesa di sviluppi e decisioni definitive da parte delle autorità competenti.